Fase 2, via il 27 aprile: quando e come usciremo dal lockdown

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La cosiddetta Fase 2 prevede un piano per l’uscita dal lockdown per tappe: le attività lavorative dovrebbero riprendere gradualmente, a scaglioni, nell’arco delle prossime quattro settimane. Quattro lunedì, a partire dal 27 aprile con una buona parte delle aziende, poi dal 4 maggio toccherà ai cantieri. Solo dal 18 maggio, probabilmente, sarà la volta di bar e ristoranti. Tutto, ovviamente, dipenderà dal livello dei contagi: se dovessero tornare a salire il Governo è pronto a fare marcia indietro.

Per quanto riguarda il Veneto il presidente della Regione Luca Zaia ha già annunciato che la Regione è pronta a ripartire. «In Veneto siamo in grado di affrontare – ha detto Zaia – una apertura per tre motivi: primo per la civiltà e il senso del rispetto delle regole, dal punto di vista sanitario e clinico, terzo per una storia sanitaria visti i 15 giorni di apertura di fatto delle aziende con tutte le curve che vanno in giù». «Il Veneto è aperto almeno con 40% delle sue imprese. Noi siamo pronti ma non abbiamo la potestà giuridica, non ho il potere, se no saremmo già aperti, siamo pronti con tutta la sicurezza del caso». Tutte le regioni attendono quindi le decisioni del Governo, che dovrebbero arrivare nelle prossime ore.

Fase 2, come cambiano le libertà personali

Il piano del Governo per il post 4 maggio prevede l’utilizzo esteso di mascherina e guanti per ogni situazione nella quale non si può garantire la distanza di sicurezza di un metro e per ogni spazio chiuso. Quindi per accedere a negozi (ma anche fare la fila all’esterno), prendere i mezzi pubblici, viaggiare in treno o in aereo, ma anche in auto non da soli. In linea di massima l’orientamento del governo sarebbe quello di togliere il divieto di spostarsi liberamente nel comune di residenza e probabilmente anche fuori dal comune di residenza. Come minimo i paesi della provincia e forse dell’intera regione, ma almeno per altre settimane resterà il divieto di spostarsi tra regioni non limitrofe.

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Assolutamente no a sport di squadra e di contatto (dal calcio al basket, dalla pallavolo alla pallanuoto alle arti marziali), ad attività sportiva al chiuso (dalle palestre alle scuole di danza alle piscine), ma sì a discipline individuali, all’aria aperta. La mascherina potrebbe non essere necessaria per passeggiate e attività sportive effettuate da soli o comunque a distanza. Ok alle passeggiate anche non finalizzate a necessità specifiche (ma sempre da soli o con congiunti) e all’accesso ai parchi e alle aree giochi per bambini. L’uscita dal lockdown dovrebbe rendere possibili le visite ai familiari, oggi vincolate a stringenti motivi di necessità. Sarà comunque obbligatorio indossare guanti e mascherine. Se sarà possibile muoversi liberamente all’interno del comune di residenza, tornerà lecito recarsi a casa di amici per cena. L’invito delle autorità, però, sarà quello di evitare party con tanti invitati. Gradualmente verrà consentita la riapertura dei ristoranti, ma i camerieri saranno tenuti a usare guanti e mascherine. I titolari dovranno garantire anche il distanziamento fra i clienti. Pertanto potranno essere previsti dei divisori tra i tavoli.

Attività lavorative

Il piano per la ripresa delle attività lavorative per la fase 2 dovrebbe essere spalmato su quattro lunedì:

Lunedì 27 aprile – Tornano al lavoro i dipendenti di fabbriche di macchine industriali per l’agricoltura e la silvicoltura.

Lunedì 4 maggio –  Prevista la riapertura dei cantieri e delle industrie del tessile e della moda. E sempre il 4 maggio, data in cui ci sarà un primo allentamento delle restrizioni previste dai dpcm del governo, ripartiranno anche Lotto e Superenalotto. Ci saranno regole chiare nelle stazioni dei mezzi pubblici e negli aeroporti, in particolare segnaletica e percorsi guidati per garantire flussi unidirezionali in entrata e uscita e il distanziamento sociale di un metro. I mezzi viaggeranno al massimo col 50% dei posti occupati.

Lunedì 11 maggio – Ci sarà il via libera alla vendita al dettaglio. Negozi di abbigliamento, calzature e tutti gli altri esercizi commerciali che finora sono rimasti chiusi potranno riaprire ma sempre facendo rispettare il distanziamento sociale, e prevedendo l’utilizzo di dispositivi di protezione all’interno dei locali. Rimarranno chiusi ancora i centri commerciali e i mercati rionali che non vendono alimenti, per limitare il più possibile il rischio di assembramenti. Visti gli alti rischi segnalati nella tabella Inail, per quanto riguarda parrucchieri e centri estetici non ci sono ancora certezze. La riapertura di questi servizi potrebbe slittare al 18 maggio, ma è certo che si potrà andare solo su appuntamento, prenotando in anticipo.

Lunedì 18 maggio – potrebbero infine riaprire bar e ristoranti, gli ultimi nella lista. Ma le misure di sicurezza per il clienti saranno molto stringenti: un metro di distanza dal bancone, due metri tra i tavoli, mascherine e guanti per i camerieri.

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