Coronavirus, ecco quali sono i "giustificati motivi" per uscire di casa

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Cambia, ancora una volta, il modello dell’autocertificazione per gli spostamenti che serve a limitare l’epidemia del Coronavirus in Italia. La dichiarazione prevede quattro ‘situazioni’ nelle quali è possibile uscire di casa. Di seguito un vademecum:

Cosa sono le “comprovate esigenze lavorative”

Il lavoro, in tutti i decreti del presidente del Consiglio, rimane un motivo valido per lo spostamento. Ma per comprovare le esigenze, bisogna essere in grado di dimostrare che si sta andando o tornando dal lavoro. Serve quindi l’autocertificazione che è vincolante. Nel caso di richiesta da parte delle autorità, bisogna essere in grado di dimostrare la sussistenza del rapporto di lavoro e la sede lavorativa attraverso ‘elementi documentali’ che possono essere o una copia della busta paga, o il contratto di lavoro oppure una comunicazione aziendale. Questo vale per il tragitto casa-lavoro. In caso di trasferte, invece, oltre all’autocertificazione bisogna avere con sé una disposizione aziendale, firmata e timbrata che giustifichi il viaggio. La non veridicità costituisce reato punibile  fino a tre mesi o un’ammenda fino a 206 euro. In caso di controllo sarà cura delle autorità verificare la veridicità della documentazione: sono previste sanzioni in caso di false dichiarazioni.

Cosa si intende per “motivi di salute”

I motivi di salute che rendono indispensabile e giustificabile gli spostamenti sono inerenti a tutti quegli interventi o terapie ritenute indispensabili e non procrastinabili dal personale sanitario. Per esempio i cicli di chemioterapia, le Pet, alcuni interventi non rimandabili ma anche prestazioni sanitarie meno importanti, come per esempio dal dentista, purché si abbia con sé un documento, della struttura sanitaria, che comprovi l’intervento. Basterà, in caso, il foglio dell’appuntamento oppure una certificazione in cui si spiega per sommi capi la necessità di sottoporsi alle terapie.

In aggiunta ai due motivi precedenti, il governo ha adottato altre due diciture differenti per gli spostamenti all’interno del proprio Comune – giustificati con ‘situazioni di necessità – e quelli all’esterno del Comune – dovuti a ragioni di ‘assoluta urgenza’ -. Entrambi questi casi esulano dalle ‘comprovate esigenze lavorative’ e dai ‘motivi di salute’.

Quali sono le “situazioni di necessità”

Le ‘situazioni di necessità’ giustificano gli spostamenti all’interno del proprio Comune: comprende il fare la spesa, andare in edicola, dal veterinario o recarsi in tutte quelle attività commerciali riamaste aperte perché ritenute essenziali. In caso di controllo, bisogna avere la possibilità di comprovare i motivi dello spostamento: se si è fatto l’acquisto, basterà mostrare lo scontrino.

Cosa significa “assoluta urgenza”

I casi di ‘assoluta urgenza’ sono tutti quelli che sono consentiti fuori dal proprio Comune: comprare il giornale, portare il proprio animale dal veterinario oppure portare i familiari nel loro domicilio. Non solo: tra i casi di necessità e urgenza sono compresi, ad esempio, il rientro dall’estero, le denunce di reati, gli obblighi di affidamento di minori, l’assistenza a congiunti o persone con disabilità. Rientra in questa categoria, anche il fare la spesa fuori dal proprio Comune purché sia in punto vendita più vicino alla propria abitazione.

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