Autonomia, ennesimo stop all'intesa. Zaia: «Raccapricciante, il governo batta un colpo»

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Un ennesimo vertice di maggioranza sull’autonomia terminato a notte fonda, un ennesimo stop all’intesa raggiunta solo poche settimane fa tra il ministro per gli affari regionali Francesco Boccia e i governatori di tutte le regioni italiane.
Questa volta a sancire l’altolà sarebbero il Movimento Cinque Stelle e Italia Viva, il partito di Matteo Renzi. La legge quadro che dovrà essere votata nel collegato alla legge di bilancio vedrà dunque il necessario passaggio in Consiglio dei ministri non venerdì 20 dicembre, come da cronoprogramma, bensì dopo la verifica di maggioranza in agenda per metà gennaio. Non si fa attendere la reazione sdegnata del presidente della Regione Veneto.

«Trovo raccapricciante quanto emerso dalla riunione di maggioranza sull’autonomia svoltasi ieri. Un tavolo che aveva trovato un punto di faticoso ma sostanziale equilibrio con tutte le Regioni, equilibrio che si sperava si consolidasse in sede di governo, torna ad essere bloccato sul punto della riforma delle riforme di questo Paese, quella destinata davvero a fargli cambiare pelle». Ha dichiarato Luca Zaia, commentando gli esiti del vertice di maggioranza.

«A volte ritornano? Ritorna Matteo Renzi, ritorna Italia Viva – prosegue Zaia -, ritornano gli stessi interlocutori che nel 2014 hanno impugnato la legge sul referendum inchiodandoci 13 mesi di fronte alla Corte Costituzionale prima che riuscissimo a portare a casa una sentenza favorevole al Veneto. Ritornano quelli che, nonostante l’autorevolissima pronuncia, tentarono con ogni mezzo di impedirci di celebrare la consultazione». «Io spero che il governo, se esiste, se ha i numeri – dice ancora Zaia -, batta un colpo. Altrimenti è bene che vadano tutti a casa. Gli eletti dal popolo, i governatori delle Regioni, al tavolo convocato qualche settimana fa dal Ministro Boccia chiesero di andare avanti con questa riforma. È la prova che a Roma, a rappresentare il popolo, non c’è nessuno».

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