Riforma delle Ipab, i sindacati tornano a protestare in Regione

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Torna la protesta dei sindacati di fronte alla Regione per chiedere la riforma delle Ipab, gli istituti di assistenza pubblici per anziani. Martedì 22 ottobre Cgil, Cisl e Uil manifestano con un presidio davanti a Palazzo Balbi, chiedendo risposte alla giunta regionale e al presidente Luca Zaia. Una nuova fiammata dopo le decine di presidi territoriali e quello di fronte al Consiglio regionale il 28 maggio scorso.

Spi, Fnp e Uilp del Veneto saranno la rappresentanza maggiore al presidio. «È inconcepibile che il Veneto, unica regione insieme alla Sicilia, ancora non applichi una legge dello Stato vecchia di quasi 20 anni (la 328/2000), e che stabiliva che le Ipab fossero trasformate in aziende pubbliche di servizio alla persona (Apsp)» affermano in una nota.

«La mancata riforma delle Ipab ha causato in questi anni una strisciante privatizzazione – proseguono i sindacati -, la riduzione dei posti disponibili, un abbassamento della qualità dei servizi per le persone anziane e disabili, l’aumento delle rette ed un peggioramento delle condizioni di lavoro dei dipendenti. Nella nostra regione sono più di 100 le Ipab che offrono ospitalità e assistenza a oltre 15mila anziani, quasi tutti non autosufficienti, dando lavoro a oltre 10mila lavoratrici e lavoratori tra dipendenti diretti e appalti.

Quello che chiedono i sindacati è che le Ipab rimangano strutture pubbliche dopo la loro trasformazione in Apsp, e che vengano rimossi tutti quegli ostacoli che le rendono più costose nella gestione rispetto alle case di riposo private. Poi, è necessario che la Regione assegni più impegnative alle Ipab e aumenti la quota a carattere sanitario. Durante il presidio saranno raccolte le firme a sostegno della richiesta di riforma delle Ipab.

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