Ipab, presidio dei sindacati in Regione: «Frenare la privatizzazione»

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I sindacati incalzano la Regione Veneto sulla mancata riforma delle Ipab, il sistema delle case di riposo pubbliche controllate da Palazzo Balbi che vivono un lento declino. «È paradossale che la Regione Veneto, in prima fila nel richiedere maggiore autonomia, non eserciti quella che ha già, come in questo caso relativo al riordino normativo delle Opab che è nella sua titolarità dall’ormai lontano 2001» affermano le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil, che martedì 28 maggio dalle 10 alle 13 mettono in atto un presidio di fronte alla sede del Consiglio regionale.

Un protesta iniziata nei giorni scorsi con volantinaggi e presidi in tutte le province del Veneto, e con richieste di incontro con i comitati dei sindaci di tutti i distretti sanitari del Veneto, per illustrare e chiedere sostegno alla richiesta di trasformazione delle Ipab in Aziende di Servizi Pubblici alle Persone, organicamente integrate nel sistema socio-sanitario regionale e nella filiera dell’assistenza territoriale.

I sindacati: «Meno Irap per frenare la privatizzazione»

I sindacati chiedono inoltre «la parificazione della tassazione Irap a quella delle strutture private per frenare la crescente privatizzazione in atto, l’applicazione per i lavoratori del settore del contratto della sanità pubblica e di un unico contratto di lavoro negli appalti, l’incremento del numero e del valore delle impegnative di residenzialità autorizzate dalla Regione per rispondere alla crescente domanda e ridurre la quota retta a carico degli ospiti e delle loro famiglie».

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