Autonomia, Zaia: «Basta meline, dire che spacca il Paese è alibi perfetto per non decidere»

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Nuovo round nello scontro sulle autonomie regionali differenziate. Dopo il botta e risposta con il neo ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia questa volta sono le dichiarazioni di un altro ministro a provocare la risposta spazientita del presidente della Regione Veneto Luca Zaia. «Questa storia che l’autonomia spacca il Paese è l’alibi perfetto per non entrare mai nel cuore del tema, cioè le maggiori competenze da dare ai territori che le chiedono rispettando la Costituzione, come ha fatto il Veneto fin dall’inizio del suo cammino autonomista».

Zaia risponde così alle dichiarazioni rilasciate dal Ministro per il sud Giuseppe Provenzano alla trasmissione “Circo Massimo” su Radio Capital. Il neo ministro per il Sud sul tema dell’autonomia regionale aveva dichiarato: “Noi abbiamo il dovere di realizzare un’autonomia giusta: il rischio delle proposte di Veneto e Lombardia è quello di spaccare il paese“. Secondo Provenzano: «Noi dobbiamo capire se aggravare la situazione che esiste o se vogliamo invertirla gli sprechi vanno combattuti, ma ai costi e ai fabbisogni standard bisogna affiancare i livelli essenziali delle prestazioni. Non voglio ripartire da zero o cestinare il lavoro che è stato fatto ma è necessario integrare e modificare quelle proposte».

«Vogliamo andare oltre questa melina?» ribatte Zaia. «Diamo per assodato, e scriviamolo nero su bianco, che senza questi prerequisiti l’autonomia non può esistere. Io sono pronto a firmare, ma subito dopo tutti, dal Presidente del Consiglio in giù, smettano di perdere tempo con questi argomenti buoni solo a spostare in là decisioni concrete e si rendano disponibili a discutere di autonomia vera, cioè delle materie che i territori hanno diritto ad avere. Senza che si dimentichi – ricorda Zaia – che non parlo per me, ma a nome di 2 milioni 380 mila veneti che hanno votato sì all’autonomia in un referendum ufficiale con tanto di quorum».

«L’autonomia senza coesione nazionale – conclude il Governatore del Veneto – non è autonomia. Lo dice la Costituzione. Si eviti quindi di disperdere tempo in discussioni furbesche ed esclusivamente dilatorie e si parli di competenze da dare ai territori. La pazienza è tanta, ma basta meline, perché tanto, troppo tempo è già passato».

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