Scuola, in Veneto licenziate 500 maestre senza laurea. Posto a rischio per altre 1.300

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500 maestre senza laurea già licenziate in Veneto e altre 1.300 che rischiano di restare a casa. Le sentenze del Consiglio di Stato, attese in queste settimane, sono dunque negative per molti insegnanti in possesso di diploma magistrale ma privi della laurea in Scienze della Formazione primaria, titolo di studio che fino al 2001 non era necessario per essere stabilizzati.

Lo riferisce il Corriere del Veneto, aggiungendo che in Veneto sono circa 7.000 le maestre senza laurea, che però insegnano da anni nelle scuole primarie e dell’infanzia, destinate a supplenze e a coprire buchi di organico. Alcune di loro avevano fatto ricorso, chiedendo l’assunzione a tempo indeterminato. In 1.800 l’avevano ottenuta, ma con riserva, cioè in attesa che il Consiglio di Stato si esprimesse in merito alla loro situazione. Ora il loro destino, a meno che non intervengano cambiamenti, sembra essere quello del precariato a vita.

Intanto a poche settimane dal suono della prima campanella del nuovo anno scolastico nelle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo e secondo grado del Veneto mancano 7821 insegnanti, di cui 2284 di sostegno. Le province più in sofferenza sono Treviso e Venezia, dove mancano rispettivamente 1012 e 1155 insegnanti ordinari e 282 e 440 insegnanti di sostegno. Ma i posti vuoti in cattedra pesano anche a Verona (1404 cattedre scoperte) e Vicenza (1508, con il record di 547 vacanze nel sostegno).

«Alla strutturale mancanza di programmazione nella scuola, a cui nessun governo ha saputo porre rimedio – ha commentato l’assessore regionale all’istruzione e formazione Elena Donazzan – si aggiunge quest’anno il problema degli insegnanti precari storici, o entrati di recente in ruolo, che sono stati cancellati dalle graduatorie, cone il caso dei diplomati magistrali, e che tornano più precari di prima, inseriti nelle sole graduatorie di istituto che non possono dare la prospettiva dell’entrata in ruolo».

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