Cimice asiatica, l'allarme di Coldiretti: «In Veneto 100 mln di danni»

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«La situazione è insostenibile – spiegano gli agricoltori di Coldiretti – interi frutteti, coltivazioni di ortaggi, piante e vivai divorati dalla cimice ingorda che solo in Veneto ha prodotto danni per cento milioni di euro».  Il conto è stato presentato oggi, 23 luglio, a Mestre in Coldiretti Veneto all’Assessore regionale all’Agricoltura Giuseppe Pan dal direttore Pietro Piccioni e dai dirigenti di tutte le province che registrano perdite di raccolto fino al 70%. Tutte le soluzioni adottate: il ricorso agli agrofarmaci o l’impiego delle reti non hanno fatto granchè per contrastare questa piaga.  Per questo gli agricoltori si affidano all’unico antagonista: la vespa samurai la cui sperimentazione in laboratorio ha dato ottimi risultati.

Vespa samurai vs cimice asiatica

«C’è da osservare – precisa Coldiretti – che la legislazione vigente in Italia non permetteva l’uso di specie alloctone fino ad ora. Recentemente però il Comitato Fitosanitario Nazionale ha dato l’ok al ripopolamento in deroga di insetti contrastanti provenienti proprio dall’ Estremo Oriente. Il 4 aprile scorso il Consiglio dei ministri ha approvato in via definitiva il regolamento, è dunque imminente la pubblicazione del provvedimento sulla Gazzetta Ufficiale  – insiste Coldiretti – sarà quindi  necessario subito dopo procedere con le delibere regionali per non perdere ulteriore tempo».

Un piano di azione

Trattandosi di una vera è propria calamità, Coldiretti ha proposto un dettagliato piano di azione che affianca strumenti di sostegno ai frutticoltori ed altri mezzi di contenimento della specie, come un serio piano di monitoraggio e controllo che sappia dare indicazioni agli agricoltori rispetto ai trattamenti e forme innovative di assicurazione. Coldiretti sollecita un ulteriore sforzo straordinario oltre a quello finanziario. L’Assessore Pan dal canto suo ha garantito il suo impegno su tutti i fronti sia a livello regionale che nazionale anche per dichiarare lo stato di crisi e attingere alle risorse del fondo per ristorare i produttori di frutta veneti riservandosi,  comunque,  di dare presto risposte cogenti.

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