#FridaysForFuture, gli studenti in piazza a Padova: «Siamo 20 mila»

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Più di ventimila i manifestanti scesi in piazza oggi 15 marzo a Padova, per Global Climate Strike For Future, la protesta ambientalista promossa dalla giovane svedese Greta Thunberg e proliferata in tutto mondo e sui social con l’hashtag #FridaysForFuture.

Il corteo, partito dalla stazione dei treni, era composto da persone di tutte le età, e hanno sfilato con striscioni, cartelloni e strumenti musicali fino al prato della valle, dove si sono accesi dibattiti pubblici sul tema ambiente, con l’intervento di bambini e ragazzi di varie scuole, e rappresentanti di varie associazioni.

«Nel 2015, i nostri governi si sono impegnati a Parigi per proteggere il nostro futuro fornendo un percorso sicuro ben al di sotto dei 2 °C con giustizia sociale e climatica – si legge sulla pagina di Global Climate Strike For Future -. Sono passati tre anni e il nostro futuro sembra più cupo che mai».

Oggi l’ipotesi più plausibile è che, con gli impegni attuali, il riscaldamento arrivi a +3°C: preoccupante, dal momento che gli scienziati hanno affermato che anche solo due gradi in più potrebbero essere causa di siccità, cicloni e inondazioni.


«Tante volte abbiamo il sospetto che il mondo giovanile si stia allontanando da quelle che sono le componenti sociali, – spiega Marco Ruzzi, professore di chimica e fisica dell’Università di Padova -,  e invece il fatto di trovare tanti giovani in piazza in questo momento, in modo tutto sommato spontaneo, è molto importante per farci capire che i giovani ci sono, e che quelli assenti siamo noi».

Giacomo Porra

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