Aim, Agms e A2A: cordata lombardo-veneta per acquisire Ascopiave

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Scatta la cordata lombardo-veneta tra Aim, Agsme e A2A per acquisire Ascopiave, la multiutility di Pieve di Soligo (Treviso) che da mesi si trova in uno stallo nella governance per i conflitti tra i soci. Da una parte i comuni, che per non violare la legge Madia sulla pubblica amministrazione hanno promosso la fusione tra la holding quotata in Borsa e la controllata Asco Tlc. Scelta bocciata dal Tar.

Dall’altra i soci privati di Plavisgas che propone la fusione tra holding e società quotata. A dare ragione a Plavisgas, che aveva promosso il ricorso alla giustizia amministrativa, è stato anche il Consiglio di Stato con una sentenza del gennaio 2019. Ma le posizioni restano distanti, bloccando i piani di crescita.

Il risiko delle multiutility venete

Ascopiave, leader nella vendita e distribuzione del gas nel Trevigiano e in buona parte delle province di Vicenza e Padova, fa gola a molti. In particolare ad Agsm-Aim, le municipalizzate di Verona e Vicenza che lavorano a una fusione tra di loro per creare un polo veneto dei servizi. La situazione è turbolenta anche a Verona, dove l’ormai ex presidente Michele Croce è stato sfiduciato nei giorni scorsi. Ma è una crisi interna alla politica veronese, che non cambia la direzione di marcia su cui il sindaco Federico Sboarina intende procedere.

Direzione che punta verso est: con Vicenza, per il polo del Veneto occidentale, e guardando a Treviso. Ma per fare il salto, i due gruppi veneti hanno cercato un alleato ad ovest: si tratta di A2A, il colosso milanese-bresciano che ha conquistato il mercato della Lombardia. E guarda al Veneto come a un mercato interessante, da sottrarre al rivale Hera, con la testa a Bologna e un piede da anni tra Padova e Trieste.

L’intesa: nove mesi per studiare Ascopiave

Nasce da qui la «lettera d’intenti non vincolante» sottoscritta il 20 marzo 2019 da Aim Vicenza, Agsm Verona e A2A, che fa uscire allo scoperto la strategia dei tre. L’obiettivo è «l’avvio dello studio di un percorso congiunto volto a valutare la possibile acquisizione degli assets del gruppo Ascopiave nel settore della vendita del gas e dell’energia elettrica nonché la costituzione di una partnership nel settore della distribuzione gas».

L’intesa non si ferma qui, ma comprende anche «l’analisi di possibili sinergie e opportunità di creazione di valore, con lo scopo di valorizzare eccellenze operative, relazioni con i territori serviti e tradizione delle rispettive realtà». Lo studio della possibile acquisizione di Ascopiave durerà nove mesi, quindi fino alla fine del 2019. Al termine di questo periodo le tre società valuteranno se proseguire il percorso «sottoponendo i passi successivi all’esame e all’approvazione dei rispettivi soci».

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