Fusione Agsm-Aim: i sindaci firmano lettera d'intenti

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Riprende il percorso verso la fusione delle multiutility di Verona e Vicenza. Dopo il primo incontro del giugno 2018, i due sindaci di Verona Federico Sboarina e di Vicenza Francesco Rucco hanno firmato il 7 febbraio 2019 una lettera di intenti che porterà alla fusione tra la veronese Agsm e la vicentina Aim. Presenti al municipio scaligero anche il presidente di Agsm Michele Croce e l’amministratore unico di Aim Francesco Vivian.

Al tavolo tecnico ora l’esame dei punti chiave della fusione delle due società, che dovrà basarsi su una valutazione di concambio rigorosa e condivisa. Un punto questo su cui i predecessori degli attuali primi cittadini, Flavio Tosi e Achille Variati, non avevano trovato l’accordo portando di fatto ad arenarsi la trattativa. A rendere più facile il dialogo ora dovrebbe essere la comune appartenenza politica di destra delle due giunte comunali.

«L’estate scorsa Vicenza era alle prese con le elezioni amministrative, ci è sembrato doveroso lasciare il tempo al nuovo sindaco di attuare le verifiche e gli approfondimenti sul tema della fusione – commenta il sindaco di Verona Federico Sboarina -. Con il sindaco Rucco c’è stima e sintonia, ora ci sono tutte le condizioni per definire il percorso aggregativo e i termini dell’operazione. L’impegno di entrambi è di andare a tappe forzate verso l’aggregazione strategica, con una nuova società capace di giocare in difesa, valorizzando gli ottimi risultati raggiunti sino ad oggi da entrambe le multiutility, ma anche in attacco, per competere su mercati sempre più aggressivi. Puntiamo in alto per realizzare un polo energetico e di servizi tra i più importanti del Paese, con ricadute positive sul territorio e vantaggi per i cittadini. Un percorso propedeutico ad altri interessanti scenari che potrebbero presentarsi in futuro».

«Un’operazione da cui ci si aspetta molto, a livello amministrativo e della governance aziendale – aggiunge il sindaco di Vicenza Francesco Rucco -. I tecnici sono già al lavoro affinché l’operazione sia conveniente per entrambe le società. Resta ferma la ‘mission’, che è quella di una società pubblica che vuole erogare servizi sempre più efficienti, con vantaggi economici per il territorio ma anche per i cittadini, con bollette meno care laddove possibile».

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