Stefanel, 52 esuberi a Ponte di Piave. Sindacati verso lo sciopero

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Nella sede Stefanel di Ponte di Piave resteranno a casa 52 dipendenti: per loro la prospettiva è il licenziamento dopo un anno di cassa integrazione. È questa la decisione dell’azienda comunicata ai sindacati a pochi giorni dal tavolo al ministero dello Sviluppo economico convocato per venerdì 1 febbraio.

Nello  storico headquarter del gruppo, sono 76 i dipendenti rimasti. Di questi, in 6 hanno accettato il trasferimento in terra lombarda. Per altri 52 invece si apre la prospettiva della cassa integrazione e del licenziamento: il taglio è del 63% del personale. A questa prospettiva reagiscono i sindacati che rigettano il piano in toto, su mandato dell’assemblea dei lavoratori che ha approvato un pacchetto di 20 giorni di sciopero. Mentre a Ponte di Piave la produzione già procede a singhiozzo.

La decisione dei vertici Stefanel è parte del piano di drastico dimagrimento messo in cantiere dal management dell’azienda tessile (oggi controllata dai fondi Oxy Italia – Attestor) per tentare di risollevarsi da una profonda crisi. Piano che prevede 244 dipendenti da cassintegrare in tutta Italia, tra produzione e negozi, e un massiccio trasferimento di ciò che rimane nella sede di Milano.

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