Finanza in redazione al Mattino di Padova: «Favoreggiamento alla mafia»

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Guardia di Finanza nella redazione del Mattino di Padova. Oggi, 12 giugno, otto finanzieri su mandato della Direzione distrettuale antimafia della Procura di Venezia hanno perquisito la postazione della cronista di giudiziaria Cristina Genesin, accusata insieme al direttore Paolo Possamai e al condirettore Paolo Cagnan di favoreggiamento alla mafia per aver pubblicato, un anno fa, una foto del figlio di Salvatore Riina a Padova l’anno scorso. Genesin è stata svegliata alle sette di mattina dagli uomini del Gico di Mestre che le hanno esibito il mandato di perquisizione domiciliare firmato dal sostituto procuratore Fabrizio Celenza, consentendole di avvisare la sua legale e di aspettarne l’arrivo. Le sono stati sequestrati cellulari, anche personali, computer e documenti.

«Attacco alla libertà di stampa»

Federazione nazionale della Stampa, Sindacato e Ordine giornalisti del Veneto e Assostampa padovana hanno condannano con fermezza questo atto, ritenuto lesivo della libertà di stampa, del segreto professionale e della tutela delle fonti. «Il reato contestato è a dir poco sconcertante – dichiarano i vertici del sindacato giornalisti – non si bloccano i cronisti con una misura repressiva come questa. Ci auguriamo che il nuovo Governo e il Parlamento non si limitino a esprimere solidarietà ai cronisti minacciati, ma che si affrettino ad assumere i relativi provvedimenti a tutela di una informazione libera e indipendente».

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