Terna ritira il progetto dell'elettrodotto Venezia-Padova

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Terna fa marcia indietro sull’elettrodotto Venezia-Padova, progetto che aveva sollevato le critiche di alcuni proprietari di terreni interessati all’opera lungo la Riviera del Brenta, che avevano vinto un ricorso al Tar e al Consiglio di Stato. Il progetto era poi stato ripresentato nel gennaio 2017, ma ora Terna lo ritira nuovamente. Positivo il commento del sindaco di Mira, Marco Dori, che auspica la partenza di un nuovo percorso di progettazione partecipata che coinvolga la cittadinanza. Il progetto di “Razionalizzazione della rete elettrica tra Venezia e Padova” era in corso di valutazione presso la Commissione Tecnica di Valutazione di Impatto Ambientale (CTVIA). Si prevedeva la realizzazione di 22,2 chilometri di nuove linee, con la corrispondente dismissione di oltre 70 chilometri di linee esistenti.

La scelta di ritirarlo, spiega Terna, è stata fatta «per poter apportare miglioramenti all’intervento, sia nel tratto “Dolo – Camin” sia nel tratto ricadente nel Vallone Moranzani». Erano queste le due criticità maggiori: in entrambi i casi si prevedeva l’interramento dei cavi dell’alta tensione, oggi aerei. I principali punti critici erano il potenziale conflitto con l’idrovia Venezia-Padova e il Vallone Moranzani dove si prevede la creazione di una discarica di rifiuti frutto delle bonifiche di alcune ex aree industriali di Marghera.

«In un’ottica di dialogo con le comunità – si legge in una nota della società che gestisce la rete elettrica – e per poter meglio rispondere alle osservazioni pervenute dal territorio, Terna prosegue nello studio di soluzioni migliorative all’opera e si riserva di presentare in autorizzazione un nuovo progetto che condividerà preventivamente con le istituzioni locali e i cittadini».

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