Fondazione Cassamarca svaluta il patrimonio: perdite per 53 milioni

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Disavanzo record per Fondazione Cassamarca, che nel bilancio 2017 appena approvato ha fatto emergere le svalutazioni dei propri beni, in particolare le azioni di Unicredit e i beni immobiliari. Una “operazione verità” che ha un costo salato: 53,3 milioni di euro di passività, otto volte la perdita messa a bilancio un anno fa. Al netto di queste svalutazioni, il bilancio della fondazione con sede a Treviso è «in sostanziale equilibrio al netto delle componenti straordinarie» come si legge in una nota diramata il 10 maggio.

«Nel 2017, la Fondazione Cassamarca, in occasione dell’aumento di capitale realizzato da Unicredit nel mese di febbraio – prosegue la nota –, per la prima volta ha ritenuto di non seguire la conferitaria nell’aumento di capitale, provvedendo, invece, alla vendita dei diritti di sottoscrizione, dovendo così annotare una svalutazione di oltre 70 milioni di euro, di cui il bilancio consuntivo 2017 ha dovuto tener conto. Inoltre, considerando la bassa redditività del titolo Unicredit, a fine esercizio è stata effettuata una svalutazione per complessivi 53,748 milioni di euro sulla partecipazione in Unicredit, che è stata iscritta sulla base del criterio del cosiddetto “valore di libro”. Si ricorda che il valore unitario delle azioni Unicredit, tenendo conto dei fattori di rettifica, è passato da circa 210 euro del 2008 agli attuali circa 17 euro».

Foto: sede della Fondazione Cassamarca a Treviso, Di Appo92 – Opera propria, CC BY-SA 3.0, via Wikipedia

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