Electrolux, sì alla flessibilità. Ideal Standard, incubo esuberi

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Giornata in chiaroscuro sul fronte delle vertenze sindacali in Veneto. I dipendenti di Electrolux possono sorridere: ieri infatti il «gigante del bianco» svedese ha firmato un accordo sullo stabilimento di Susegana (Treviso) che prevede 48 ore di flessibilità ad aprile e settembre, 24 di sera e 24 al sabato, compensate con un incentivo di 3 euro e una riduzione del lavoro a novembre. L’accordo arriva a poche settimane dalla rottura con Ikea, che lo scorso dicembre ha tolto le commesse dei frigoriferi a Elecrolux e le ha assegnate a Indesit, ed era tutt’altro che scontato, visto il parere contrario espresso la scorsa settimana dall’assemblea dei lavoratori. L’azienda è soddisfatta: alternare periodi di crescita e di riduzione della produzione «è fondamentale per mantenere la competitività dello stabilimento, è utile a evitare i contratti di solidarietà ed è indispensabile per garantire ulteriori investimenti», ha detto al Corriere del Veneto Ernesto Ferrario, ad di Electrolux Italia.

Riduzione degli organici nel Bellunese

Se su Elecrolux torna il sereno, all’Ideal Standard di Trichiana (Belluno) si guarda al futuro con preoccupazione. In un recente incontro con le Rsu, infatti, l’azienda ha annunciato una non meglio precisata riduzione degli organici, che potrebbe riguardare una quarantina di lavoratori (su 600). Un campanello d’allarme che suona a poche settimane dalla vicenda di Roccasecca (Frosinone), dove la multinazionale belga di sanitari e rubinetterie aveva annunciato la chiusura dell’impianto e i dipendenti sono passati a un’altra azienda solo grazie all’intervento in tandem di governo e Regione Lazio. Inoltre l’accordo-quadro è scaduto nel 2017, il piano industriale non è ancora stato presentato e i sindacati, come riporta il Corriere del Veneto, chiedono all’azienda di rivolgersi al ministero dello Sviluppo economico per fare chiarezza.

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