Stefanel, accordo sugli esuberi: 28 licenziamenti con incentivo

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L’assemblea dei 110 dipendenti di Stefanel ha ratificato all’unanimità l’accordo sugli esuberi raggiunto fra sindacati, Rsu e l’azienda di Ponte di Piave (Treviso), che in settembre ha aperto una procedura di licenziamento collettivo per 40 dipendenti. Secondo l’accordo approvato i licenziamenti passano a 28, e si prevede un incentivo all’esodo pari a 18mila euro per i lavoratori con meno di 15 anni di servizio e a 20mila euro per chi ha maturato oltre quella soglia di anzianità. A queste cifre si somma l’indennità sostitutiva di preavviso, variabile secondo anzianità di servizio e inquadramento.

Oggi 11 ottobre intanto il Tribunale di Treviso ha omologato l’accordo di ristrutturazione del debito che conferma la validità del piano industriale presentato dalla Stefanel, che può così far fronte alle esigenze di liquidità e di produzione. Scongiurata nell’accordo anche l’eventualità di trasloco dello stabilimento di Ponte di Piave.

Per Cristina Furlan, segretaria generale della Filctem Cgil di Treviso, si tratta di «una non indolore riorganizzazione aziendale, ora ci auguriamo che ci possano essere le basi, industriali e finanziarie, non solo per tenere in piedi l’azienda ma per ripartire e rilanciare il marchio trevigiano conosciuto in tutto il mondo».

«In merito alla trattativa – aggiunge Furlan – dobbiamo però evidenziare il rifiuto della Regione Veneto a finanziare percorsi di orientamento e di ricollocazione dei lavoratori licenziati, richiesta presentata congiuntamente da OOSS, azienda e Unindustria lo scorso 4 ottobre in Direzione Lavoro. A nostro avviso – sottolinea la sindacalisat – i lavoratori avevano tutti i requisiti previsti dal DGR del 19 luglio 2017 per accedere a tali percorsi, ma i dirigenti regionali hanno voluto interpretare la norma in modo esclusivo e lasciarli fuori».

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