Banche venete, lettera a Gentiloni della Camera di Commercio di Vicenza

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Dalle categorie economiche di Vicenza un appello al governo a risolvere al più presto le crisi di Veneto Banca e di Banca Popolare di Vicenza. È il presidente della Camera di Commercio berica, Paolo Mariani, a farsi portavoce della «forte preoccupazione del tessuto economico produttivo vicentino» con una lettera inviata al presidente del consiglio Paolo Gentiloni.

In caso di bail-in o di liquidazione delle due ex banche popolari, è il succo della lettera inviata il 5 giugno 2017, a pagare sarebbero le imprese e le famiglie del territorio veneto, con «pesantissimi contraccolpi» in termini economici e sociali. Di seguito il testo integrale della lettera.

Oggetto: Crisi delle banche popolari venete (BPVi – Veneto Banca). Appello dell’economia vicentina

Preg.mo Signor Presidente del Consiglio,

da una recente indagine sul mercato del credito è risultato che la Banca Popolare di Vicenza copre il 14,1% dei fidi a breve, mentre Veneto Banca ha il 3,9%. Se considerati nel loro insieme, quindi, i due istituti di credito assommano il 18% totale dei fidi a breve per il settore produttivo vicentino, costituendo così sostanzialmente la prima banca del nostro territorio. Infatti complessivamente le due banche erogano in provincia di Vicenza più di 5 miliardi di euro di impieghi.

Al momento le altre banche stanno facendo da parziale cuscinetto, ma si sta facendo strada nelle imprese la convinzione che gli scenari peggiori (bail in o liquidazione) non siano più così improbabili. Questo porta a togliere fiducia alle due banche, spostando la liquidità verso altri istituti e riducendo i fidi. Se al più presto non verrà definitivamente tracciato un percorso di salvataggio esse rischiano di implodere spontaneamente.

Che lo scenario negativo sia già ponderato dal mercato finanziario lo si vede, ad esempio, dalle obbligazioni della Banca Popolare di Vicenza, che in Borsa quotano oltre il 20% in meno del loro valore di emissione.

Le conseguenze potrebbero essere molto pesanti per quelle imprese del territorio dove Popolare di Vicenza e Veneto Banca rappresentano di gran lunga il più importante partner bancario, situazione abbastanza diffusa visto lo storico radicamento in zona di questi istituti. Queste aziende potrebbero davvero trovarsi in seria difficoltà nella sostituzione dei fidi.

È chiaro che dal lato fidi/mutui la situazione con impatto più drammatico sarebbe quella della messa in liquidazione di una o di tutte e due le banche; il bail in invece andrebbe a toccare gli obbligazionisti o i depositanti, ma garantirebbe continuità operativa.

Ma in entrambi i casi si avrebbe comunque un deciso e ulteriore impoverimento di tutta l’economia del territorio.

Tutto ciò premesso, Egregio Presidente, mi permetto di rappresentarLe con la presente la forte preoccupazione del vivace tessuto economico produttivo vicentino e delle sue categorie economiche dei quali raccolgo il grido di allarme. Senza dimenticare che si tratta del medesimo tessuto imprenditoriale che tanto ha contribuito e sta contribuendo al PIL nazionale, che manifesta una progressiva perdita di fiducia nei confronti di due istituti di credito che lo hanno sostenuto in misura determinante e una convinzione sempre più diffusa che si stiano profilando gli scenari peggiori.

Non credo che l’economia e le famiglie vicentine siano in grado di assorbire senza pesantissimi contraccolpi un bail in o una liquidazione di queste banche: potrebbe risultarne compromessa la vitalità imprenditoriale e la ricchezza sociale della nostra area.

Auspico pertanto che il Governo intervenga per definire una soluzione in tempi molto rapidi alla grave situazione che si è determinata, affinché si giunga ad una positiva conclusione dell’iter di autorizzazione alla ricapitalizzazione precauzionale.

RingraziandoLa fin d’ora, a nome di tutte le imprese vicentine e delle categorie economiche, per l’attenzione che potrà dare a questa mia richiesta, La saluto molto distintamente.

Paolo Mariani

 

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