Pedemontana, Regione Veneto e Sis firmano il nuovo contratto

FacebookTwitterLinkedInWhatsAppEmail

Regione Veneto e concessionaria Sis hanno firmato il nuovo contratto per la realizzazione della superstrada Pedemontana veneta. La stipula è avvenuta in uno studio notarile di Mestre la sera del 29 maggio 2017, dopo che la mattina stessa la giunta regionale aveva dato il via libera. «E adesso vogliamo vedere quei cantieri correre – è il commento del presidente della Regione Luca Zaia, alla presentazione il 30 maggio del nuovo accordo –, vogliamo rispettare il cronoprogramma che ci siamo dati e la data del 2020 per la conclusione dell’opera, vogliamo che i risarcimenti per gli espropri siano effettuati senza ritardi».

Il contratto dà attuazione al terzo schema di convenzione nella storia dell’opera, dopo quello del 2009 e dopo l’atto aggiuntivo del 2013. Il governatore del Veneto ha rivendicato: «Abbiamo continuato assiduamente anche in questi giorni a rapportarci con l’Anac, l’Autorità nazionale Anticorruzione e la Corte dei Conti, con l’invio alla loro attenzione tutti i documenti, i provvedimenti e le relazioni che delineano i diversi passaggi di questa fase (delicata ma risolutiva) di un’operazione che abbiamo sempre condotto in totale trasparenza, in modo visibile e leggibile da parte di tutti».

Centrale la questione, molto discussa anche nei rilievi della Corte dei Conti, dei flussi di traffico previsti lungo l’arteria che collegherà Montecchio Maggiore in provincia di Vicenza a Spresiano in provincia di Treviso. «Non esiste in Italia un’autorità che certifichi i flussi di traffico – ha detto Zaia – ma tutti i soggetti che si sono occupati di questa previsione si sentono di garantire che nel 2021 si può realisticamente attendere il passaggio di 27 mila veicoli, togliendo le esenzioni e abbattendo il costo dei pedaggi del 23% per le auto e del 16% dei camion». Inizialmente si prevedevano 33mila veicoli.

Spacchettamento e niente addizionale Irpef

Il nuovo contratto non sarà finanziato con una nuova addizionale regionale Irpef – prima annunciata poi ritirata da Zaia – e prevede lo spacchettamento del cantiere in due tranche, «una di 140 milioni nel 2018 e una di 160 milioni nel 2019» ha spiegato il presidente della Regione, e poi un «mutuo trentennale che la Regione ha stipulato con la Cassa Depositi e Prestiti lo scorso 19 maggio, rimanendo così all’interno della propria capacità di indebitamento annuale e rispettando le condizioni imposte dal fiscal compact».

 

La dirigente Elisabetta Pellegrini, che ha firmato per conto della Regione del Veneto il contratto con l’amministratore delegato del Sis, Matterino Dogliani, ha affermato che entro una decina di giorni dovranno essere pronti i programmi esecutivi e che si provvederà quanto prima al risarcimento degli espropri già concordati, avviando a seguire la procedura per gli altri, mentre è già stato messo a punto un sistema di monitoraggio continuo per verificare il rispetto dei tempi e della qualità degli interventi.

L’ingegner Giuseppe Fasiol, responsabile unico del procedimento dell’opera, ha detto che ora si potranno accelerare i lavori sull’intero tracciato, nei cantieri già aperti che interessano ben 80 chilometri di strada e nei rimanenti 15, nel trevigiano, che partiranno a breve, con una potenzialità di spesa di 40/45 milioni di euro al mese.

Ti potrebbe interessare