T2i promuove il primo Digital Innovation Hub del Triveneto riconosciuto dall'Ue

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Nasce il primo Digital Innovation Hub (DIH) del Triveneto riconosciuto dall’Unione Europea. Si tratta di un progetto lanciato oggi da t2i trasferimento tecnologico e innovazione, società consortile per l’innovazione delle Camere di Commercio di Treviso-Belluno, Verona e Venezia Rovigo Delta Lagunare, sostenuta da Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici (CSIT).

T2i ha ottenuto la qualifica come primo Digital Innovation Hub (DIH) del Triveneto riconosciuto dall’Unione Europea, nell’ambito del programma I4MS (ICT Innovation for Manufacturing SMEs) che promuove la digital transformation delle aziende manifatturiere.

È il sesto DIH in Italia attivato in collaborazione con Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici, dopo quelli di Puglia, Lazio, Marche, Emilia Romagna e Piemonte. Fa parte di una rete di 39 DIH in tutta Europa, voluti e finanziati dalla Commissione Europea nell’ambito del programma I4MS per portare innovazione nelle aziende e nelle PMI manifatturiere.

Una rete di sportelli per l’Industria 4.0

Ma che cosa farà concretamente questo Hub? Di fatto porterà alla creazione di una rete diffusa di sportelli nel Triveneto per favorire la digitalizzazione della manifattura in linea con i principi dell’Industria 4.0.

T2i è stato riconosciuto come Digital Innovation Hub nella rete europea in base all’esperienza sviluppata in progetti di innovazione e Ricerca&Sviluppo, a cui ha portato alcune aziende del territorio, sulla base di tre ambiti di specializzazione: HPC- High Performance Computing (simulazioni online di calcolo distribuito con uso intensivo di risorse computazionali), Cyber Physical System (sistemi robotici avanzati di tipo collaborativo o autonomo a supporto dell’operatore) e l’Internet of Things (supporto al primo miglio dell’IoT per PMI e sviluppo di piccole applicazioni aziendali). Le altre componenti qualificanti di t2i sono state le attività di formazione delle competenze digitali, il riconoscimento come ente di ricerca e la qualifica di incubatore certificato per start-up innovative.

«T2i, strumento delle Camere di Commercio, è espressione del lavoro di messa in rete del sistema camerale – afferma il presidente della Camera di Commercio di Treviso-Belluno, Mario Pozza –. Grazie a questa azione congiunta t2i si mette a disposizione delle imprese in ambito d’innovazione tecnologica. Bene il riconoscimento a Digital Innovation Hub da parte della commissione europea per rafforzare il lavoro di accompagnamento alle imprese nella digitalizzazione dei processi»

«L’intesa tra t2i e CSIT per la nascita del primo Digital Innovation Hub del Triveneto – ha aggiunto Gianni Potti, presidente del Comitato Nazionale di Coordinamento Territoriale di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici – è fondamentale perché la trasformazione digitale ha come fattore competitivo lo sviluppo di servizi a valore aggiunto e la creazione di nuovi modelli di business attraverso la cosiddetta servitization, cioè la forte integrazione tra manifatturiero e servizi innovativi e tecnologici. L’obiettivo del DIH di t2i, attraverso la rete di sportelli sul territorio che andremo a costruire, sarà proprio quello di fare modo che il patrimonio industriale del Triveneto, composto in larga parte da PMI, possa cogliere appieno le opportunità della trasformazione digitale 4.0».

Un ruolo di interfaccia con i Competence Center

«Siamo orgogliosi che t2i sia stato riconosciuto come primo Digital Innovation Hub del Triveneto – ha concluso Roberto Santolamazza, direttore di t2i – t2i è una struttura tecnica e con questo riconoscimento sono stati premiati l’expertise e il know how che la nostra società ha saputo creare negli anni anche grazie alle collaborazioni e all’inserimento in network di eccellenza europei e internazionali. La particolarità del Digital Innovation Hub di t2i sarà proprio quella di essere radicato sul territorio, ma saldamente inserito in una rete europea nella quale gli ecosistemi dell’innovazione industriale, formati da imprese, scienziati, investitori, università, possono rafforzarsi reciprocamente».

«Il DIH di t2i non sarà in contrasto con altre strutture nascenti – spiega Santolamazza –, ma al contrario intende essere uno snodo del network di DIH e avere un ruolo di interfaccia con i Competence Center (fra cui quello del Nordest vede alleati gli atenei con l’Università di Padova capofila, ndr), con una chiara specializzazione orientata alla digitalizzazione dei processi nel settore manifatturiero».

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