BpVi e Veneto Banca, Celotto: quando i tavoli di conciliazione?

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«Dopo tante dichiarazioni stampa, tante interviste, tante chiacchiere utili forse solo a prendere tempo, chiediamo ai presidenti di Veneto Banca Anselmi e di BpVi Mion a che punto siano i tanto sbandierati e promessi tavoli di conciliazione. Tutti si preoccupano degli esuberi dei dipendenti, delle perdite delle banche, dei nuovi accantonamenti ma pare che dei vecchi e azzerati soci si siano perse le tracce. A fine ottobre promettavano di aprire i tavoli ma ad oggi nulla ci è pervenuto». Va diretto al punto Francesco Celotto, vicepresidente dell’associazione Soci Banche Popolari Venete.

Perché i temi dell’attualità sono le prove di fusione fra Montebelluna e Vicenza, gli esuberi previsti e la mobilitazione dei dipendenti che temono di perdere il posto di lavoro. Ma il dramma delle persone e delle aziende che hanno visto i risparmi volatilizzarsi con il crollo dei valori azionari rimane e non è affatto risolto. «Il nostro sospetto – afferma Celotto – è che si voglia prima arrivare alla fusione per poi partire con il resto». Di qui la richiesta a Beniamino Anselmi e Gianni Mion di una «road map da qui a giugno su modalità della eventuale fusione, piano industriale, apertura dei tavoli di conciliazione e azione di responsabilità».

Soci BpVi e Veneto Banca, l’11 novembre a Trevignano

Temi che saranno al centro dell’incontro pubblico organizzato dall’associazione l’11 novembre 2016 a Trevignano, in provincia di Treviso, alle 20.45 presso l’auditorium Falzè. Relatori saranno il giornalista Maurizio Crema, il commercialista Alessandro Dalla Via, l’avvocato Riccardo Federico Rocca, lo stesso Francesco Celotto, affiancati da due politici, il senatore del Movimento 5 Stelle Gianni Girotto e il sindaco di Montebelluna Marzio Favero della Lega Nord.

 

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