Banca Sviluppo (ex Crediveneto), sindacati: non oltre 58 esuberi

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Non sono finiti i problemi per la ex Bcc Crediveneto di Montagnana, liquidata e poi rilevata nel maggio 2016 da Banca Sviluppo del gruppo Iccrea. È in corso la trattativa sugli esuberi, un confronto che il 19 settembre ha avuto un incontro decisivo. I sindacati compatti mettono un punto: non più di 58 uscite, pena la capacità produttiva degli sportelli. Gli esuberi dichiarati da Banca Sviluppo sono invece pari a 80 persone.

«Grazie all’impegno delle rappresentanze sindacali, ma soprattutto allo sforzo dei lavoratori interessati, si è raggiunto il numero di 58 persone in uscita dall’azienda (che potrebbero arrivare a 62 persone) – affermano le segreterie regionali e i coordinamenti regionali delle Bcc del Veneto Fabi, First/Cisl, Fisac/Cgil e Uilca –. Alcune uscite con la copertura dell’ammortizzatore sociale di settore, altre uscite con lo strumento delle “dimissioni incentivate” (e quindi prive di alternative occupazionali). Come organizzazioni sindacali riteniamo di aver raggiunto il massimo risultato possibile».

«Ulteriori riduzioni di organico rischierebbero di pregiudicare il ruolo nel territorio di ex Crediveneto – proseguono i sindacati –, in quanto ne pregiudicherebbe la tenuta di mercato, la capacità produttiva della rete sportelli. È infatti necessario salvaguardare i livelli di servizio alla clientela e il presidio del territorio, per non tradirne la storica vocazione di banca di credito cooperativo. Per tutti questi motivi, a fronte della ferma e ostinata volontà di Banca Sviluppo di proseguire ancora nelle riduzioni di organico (da realizzare anche mediante la mobilità al di fuori delle garanzie contrattuali e dunque anche a diverse centinaia di chilometri dalla residenza) le organizzazioni sindacali inizieranno immediatamente le procedure di legge previste per la messa in stato di agitazione del personale e l’eventuale proclamazione degli scioperi». I prossimi incontri sono previsti per venerdì 23 e lunedì 26 settembre.

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