Banca Popolare di Vicenza, nuova perquisizione della Finanza

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È in corso una nuova perquisizione alla Banca Popolare di Vicenza, nella sede centrale di via Battaglione Framarin a Vicenza, da parte della Guardia di Finanza. Le Fiamme Gialle stanno eseguendo un provvedimento emesso dalla Procura della Repubblica di Vicenza che ha aperto un’inchiesta sulla passata gestione dell’istituto di credito ex popolare.

Si tratta della seconda perquisizione in pochi mesi. Gli uomini della Guardia di Finanza avevano infatti già perquisito gli uffici centrali dell’istituto di credito, oltre agli uffici direzionali a Milano, Roma e Palermo, il 22 settembre 2015, sempre su ordine della Procura di Vicenza.

I militari, a quanto si apprende dalle prime ricostruzioni, stanno raccogliendo la documentazione che riguarda i finanziamenti “baciati”, ovvero quei prestiti concessi a migliaia di persone e imprese che tra il 2012 e il 2014 sono stati concessi dalla Banca Popolare di Vicenza, durante la gestione dell’allora presidente Gianni Zonin, simultaneamente all’acquisto da parte dei clienti di azioni della banca stessa. Un comportamento questo, da parte dei vertici della banca, che è da tempo al centro delle denunce delle tante associazioni di consumatori che raccolgono le storie degli azionisti di BpVi.

BpVi e le “baciate” nulle, l’ordinanza del Tribunale di Venezia

Nei giorni scorsi un’ordinanza del Tribunale delle imprese di Venezia, firmata dal giudice Anna Maria Marra, ha stabilito, con riferimento al caso specifico di un’imprenditore che aveva ottenuto un prestito di 9,3 milioni di euro da BpVi e aveva utilizzato quel denaro per acquistare azioni della stessa banca, la nullità della richiesta di rientro del prestito da parte della banca. In sostanza secondo il giudice la banca non ha il diritto di chiedere la restituzione di quel denaro relativo alle azioni. Un’ordinanza che, se confermata da sentenze e in altre situazioni simili, può rappresentare un problema per i bilanci già non rosei della Popolare vicentina. La fetta di capitale ottenuto grazie all’erogazione di finanziamenti ammonta a 1,1 miliardi di euro, di cui la gran parte già conteggiati come perdite nel bilancio 2015 della banca. Ma per 321 milioni di euro la banca contava di poter recuperare i prestiti.

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