Veneto Banca, cda decide il prezzo delle azioni

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Il consiglio di amministrazione di Veneto Banca si riunisce oggi pomeriggio, lunedì 30 maggio 2016, a conclusione della fase di pre-marketing, cominciata dieci giorni fa, in vista dell’aumento di capitale e, successivamente, della quotazione in Borsa. Dopo i sondaggi con i possibili investitori effettuati nei giorni scorsi, in sostanza, il cda guidato dal presidente Stefano Ambrosini e dal dg Cristiano Carrus deve stabilire la forchetta di prezzo per le azioni che verranno messe in vendita. L’obiettivo è 1 miliardo di raccolta nella ricapitalizzazione.

Per il passo successivo, l’arrivo in Piazza Affari, serve una quota di flottante del 25% o almeno vicina a quella cifra, ovvero 250 milioni di euro di raccolta. In caso contrario la Borsa non ammetterebbe il titolo della ex popolare di Montebelluna, come già accaduto per Banca Popolare di Vicenza. E allora è assai probabile che le azioni di Veneto Banca finirebbero rastrellate dal Fondo Atlante, che replicherebbe così l’operazione già effettuata con BpVi.

Nei giorni scorsi sono circolate indiscrezioni sulla stampa economica che danno il valore più basso della forchetta a 10 centesimi di euro per azione. Lo stesso valore a cui Atlante ha comprato le azioni di Banca Popolare di Vicenza. Sarebbe quasi un azzeramento dei patrimoni di chi ha investito in azioni della banca negli anni scorsi. Le azioni di Veneto Banca infatti valevano 40,75 euro ad azione fino al deprezzamento del 22,8% deciso dall’assemblea del 18 aprile 2015. Il crollo è proseguito nel dicembre 2015 quando la banca ha fissato a 7,3 euro il valore dell’azione per chi avesse esercitato il diritto di recesso.

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