Sciopero turismo: il 6 maggio alberghi chiusi in Veneto

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I turisti che trascorreranno le loro vacanze in Veneto venerdì 6 maggio si troveranno di fronte ad alberghi, bar e ristoranti con le porte chiuse. Gli operatori del settore turistico hanno infatti indetto uno sciopero regionale organizzato da Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil e Uiltrasporti del Veneto. Baristi, camerieri, cuochi e addetti ai servizi si ritroveranno venerdì mattina davanti alla stazione ferroviaria di Venezia S. Lucia alle ore 9:30, uniti – recita il comunicato di Cgil Veneto – dalla richiesta di rinnovo dei contratti nazionale legati al settore turistico e «dal fatto che i datori di lavoro non vogliono rinnovarli e che ormai, visti gli anni trascorsi dalle ultime stipule, rischiano di saltare un’intera tornata contrattuale».

In un anno voucher aumentati del 47%

I numeri del turismo Veneto sono in crescita, come testimoniano le presenze turistiche registrate nel corso del 2015, ma i sindacati sottolineano come la base di questa ricchezza – oltre 5 miliardi di euro provenienti solo dai turisti stranieri – sia costituita dal sempre più frequente utilizzo di «lavoro povero, magari abusando di voucher aumentati in un solo anno del 47% nel solo comparto turistico». In Veneto lo sciopero interesserà più di 150mila lavoratori dipendenti dalle aziende associate a Federturismo / Aica / Confindustria Alberghi, Fipe, Fiavet, Confesercenti, Federterme, Federfarma, Angem, Aci (cooperative), Anip-Confindustria, Legacoop Servizi, Federlavoro e Servizi Cooperative, Agci, Unionservizi Confapi, Fnip Confcommercio. Non sarà invece sciopero nelle aziende aderenti a Federalberghi e Faita (campeggi). Questi lavoratori «devono lavorare in condizioni difficili – continua la Cgil – anche con orari ridotti, situazioni di precarietà e stipendi esigui».

Il corteo si fermerà a Campo San Geremia

Una volta radunatosi, il corteo partirà diretto a Campo San Geremia. Qui, tra gli altri, parlerà Pierangelo Raineri, segretario generale della Fisascat Cisl. «Il braccio di ferro – conclude la nota – dura da lungo tempo (3 e anche 6 anni per alcune categorie), scioperi sono già stati effettuati nei singoli settori e ora, visto l’andamento comune delle varie vicende contrattuali, Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil e Uiltrasporti hanno deciso di unificare con una giornata di lotta la risposta dei lavoratori ad un fronte padronale tutto proteso a tagliare tutele e diritti storicamente acquisiti».

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