Mafie in Veneto, edilizia settore più colpito. Rapporto Unioncamere-Libera

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Centosessantasette persone e 33 società interessate ad accertamenti nel 2015, 80 immobili e 20 beni mobili sequestrati ad organizzazioni mafiose in Veneto nello stesso anno. Sono alcuni numeri del rapporto “Le mafie liquide in Veneto. Forme e metamorfosi della criminalità organizzata nell’economia regionale” a cura di Unioncamere Veneto e Libera, che fa il punto sulla situazione delle mafie in Veneto, ed è stato pubblicato oggi 23 maggio 2016 nel giorno del 24esimo anniversario della strage di Capaci. Il rapporto, 47 pagine dense cifre e analisi, si può liberamente leggere e scaricare qui.

La relazione annuale del Comando Regionale Veneto della Guardia di Finanza – si legge nello studio – ha rilevato 4.500 segnalazioni di operazioni finanziarie sospette nel primo semestre 2015 che collocano il Veneto al settimo posto nella graduatoria delle regioni italiane.

Su 15 organizzazioni attive nel traffico o nella vendita di sostanze stupefacenti attive nel Nord Italia, 3 in Veneto dove ‘ndrangheta, camorra e cosa nostra si spartiscono traffici e profitti con le organizzazioni straniere. L’organizzazione più attiva è la camorra attraverso l’estorsione connessa all’usura.

Beni confiscati in Veneto, raddoppiati in due anni

La confisca dei beni in mano alla criminalità organizzata ha registrato nel 2015 un considerevole balzo in avanti. Dagli 88 beni censiti in Veneto nel 2013, si è infatti passati ai 186 nel 2015 (+98), come scrivevamo qui. La tendenza delle mafie nel reinvestimento e nell’acquisizione di quote societarie si è evoluta con la compartecipazione e l’acquisizione di quote in società a responsabilità limitata.

Prendendo in considerazione la distribuzione della presenza mafiosa per settori, il comparto più colpito è l’edilizia. L’incidenza percentuale dei beni sequestrati in Veneto sul totale dei beni confiscati in Italia rimane molto bassa, meno dell’1%, ma il Veneto è la regione largamente più attrattiva nel Nord Est. In termini quantitativi. Venezia è la provincia del Veneto che al 31 dicembre 2015 ha registrato il maggior numero di beni confiscati (60), seguita da Verona (54), Padova (36), Belluno (17), Vicenza (10), Treviso (5) e Rovigo (4).

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