Unicredit taglia il lavoro, ma a Verona ha appena assunto

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Esuberi per 6.900 dipendenti in tutta Italia (numero che comprende esuberi già previsti, i sindacati parlano di 5.600 posti a rischio), e di 18.200 addetti nel totale del gruppo. Fanno rumore i numeri del nuovo piano industriale di Unicredit approvato mercoledì mattina 11 novembre dal Cda guidato dall’amministratore delegato Federico Ghizzoni. Un piano che ha come orizzonte il 2018 e che prevede inoltre, in un’ottica di drastica riduzione dei costi per 1,6 miliardi di risparmi, la cancellazione di 800 filiali nel Belpaese. Ma ancora non si conoscono le reali ricadute sull’occupazione in Veneto, dove peraltro solo sei mesi fa il gruppo ha inaugurato il nuovo polo Unicredit Direct assumendo personale.

Fabi: «Prepensionamenti solo volontari»

Marco Muratore

Marco Muratore

«Non abbiamo ancora alcuna linea di indirizzo per valutare in che modo questo piano può impattare sull’occupazione e sulle filiali del Veneto, dipenderà dall’età media del personale in regione, su cui calcolare i prepensionamenti –commenta Marco Muratore, della segreteria del sindacato Fabi di Unicredit a Verona –. La nostra posizione è favorevole al rilancio creando nuovi servizi che seguano il mercato».

A livello nazionale il sindacato Fabi si è opposto duramente al piano Unicredit, rigettando «qualsiasi ipotesi di uscita obbligatoria» e ribadendo che «gli eventuali prepensionamenti dovranno essere negoziati con i sindacati solo su base volontaria e incentivata».

Digitale e consulenze: a Verona si assume

La logica del taglio delle filiali sul territorio e di conseguenza della contrazione dell’occupazione appare inesorabile. Ma proprio a Verona c’è un esempio in controtendenza, visto che nella città scaligera il 29 aprile 2015 è stato inaugurato Unicredit Direct, il nuovo polo di consulenza remota e online della banca per tutto il Nord Est. Trenta assunzioni da subito, sessanta preventivate nel lungo termine.

Inaugurazione di Unicredit Direct a Verona

Inaugurazione di Unicredit Direct a Verona

«Qui a Verona questa realtà nuova ha creato decine di posti di lavoro, ad oggi vi lavorano circa 40 persone – prosegue Marco Muratore – Ci sono state nuove assunzioni e questo può bilanciare eventuali prepensionamenti con perdite di personale nella nostra regione. Questa è un’indicazione strategica da seguire per il futuro. Da noi la ricetta delle filiali “leggere” è già stata applicata, con filiali senza cassa vera e propria, oppure con la cassa aperta soltanto la mattina».

Prosegue Muratore: «La nostra forte contrarietà è rispetto all’affrontare i problemi tagliando il nucleo forte del personale, mentre invece bisogna rilanciare le aziende con nuovi servizi. In Veneto c’è un esempio: la gente si rivolge meno alle filiali e usa di più i supporti telematici come l’home banking e lo smartphone? Bene, creiamo un polo di servizi digitali. Le persone richiedono più consulenze? Formiamo più consulenti. La sfida è seguire le esigenze del mercato e lavorare per avere persone sufficientemente preparate per dare un miglior servizio alla clientela. Ci sono ampi spazi di miglioramento».

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