Pacchetto web per l'export veneto in Cina

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È internet la finestra da cui le imprese del Veneto possono affacciarsi sul mercato cinese. Un passaggio ricco di opportunità: l’export del Made in Veneto in Cina è cresciuto del +55,3% in otto anni, dal 2007 al 2014, e le esportazioni italiane in Cina, secondo l’ultimo Rapporto Export del Gruppo SACE, dal 2014 al 2017 cresceranno a una media del +8,6% all’anno. I settori industriali che mostrano le prospettive migliori sono il legno (+13,4% di export previsto, pari a 685,3 milioni di euro), i metalli (+8,5%, 810,3 milioni di euro) e le apparecchiature elettriche (+13,6%, 624 milioni di euro).

Uno “Smart Pack” per essere visibili sul web cinese

Ma è un passaggio che ha bisogno di guide esperte, che conoscano il panorama digitale della Repubblica Popolare Cinese, complesso sia per ragioni politiche sia linguistiche. Nasce per questo lo “Smart Pack” che offre una partnership a 360 gradi alle aziende italiane che guardano all’estremo oriente: un pacchetto completo di servizi web che comprende i servizi di hosting e registrazione del sito all’ICP (il registro dei domini web gestito dal Ministero dell’industria e della information technology cinese), la gestione di profili sul social network Baidu Social. E poi ancora il posizionamento sul motore di ricerca più usato, Baidu Keywords, l’invio di newsletter ai clienti, l’avvio di servizi di e-commerce, la ricerca di clienti. Lo propone da oggi Omniaweb Italia, società di webmarketing con base a Padova.

«Per essere visibili su internet in Cina non basta improvvisare – spiega Victor Vassallo, titolare con Fabrizio Ventre di Omniaweb – Per ragioni politiche, come è noto, in quel paese la Rete è soggetta a restrizioni: i siti, per essere visibili, devono essere autorizzati. Inoltre c’è da curare l’indicizzazione sui motori di ricerca come Baidu, il più usato in Cina. Noi siamo in grado di risolvere tutti questi problemi, con prezzi alla portata delle imprese anche piccole e medie che si affacciano per la prima volta su quel mercato».

La Cina del «new normal» apre spazi ai prodotti italiani

Il Pil cinese per il 2015 crescerà, secondo le stime di Pechino, del 7%, il tasso più alto fra i paesi del G20. Il nuovo corso di Pechino, definito dal governo «new normal», ha numeri meno impressionanti della crescita a doppia cifra degli ultimi due decenni, ma è un modello di sviluppo più equilibrato. Il governo cinese punta a rafforzare il mercato dei consumi interni e la produzione di qualità. Una nuova strategia che può offrire ampi spazi di penetrazione per prodotti italiani.

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