Industria in calo per il sesto trimestre consecutivo

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Nel primo trimestre 2013, sulla base dell’indagine VenetoCongiuntura, la produzione industriale ha mantenuto una tendenza negativa con un calo del -2,9% rispetto allo stesso periodo del 2012, mentre la variazione congiunturale destagionalizzata è stata del -1,4%. L’analisi congiunturale sull’industria manifatturiera di Unioncamere del Veneto, con la collaborazione di Confartigianato del Veneto, è stata effettuata su un campione di 2.226 imprese con almeno 2 addetti.

Bianchi: toccato il fondo, alcuni settori sentono la ripresa

«I dati di inizio anno confermano le tendenze di fine 2012. Nel primo trimestre 2013 la produzione industriale ha registrato un calo congiunturale dell’1,4 per cento (dato destagionalizzato). Per il Veneto si tratta del sesto trimestre consecutivo di flessione dell’indice – sottolinea Alessandro Bianchi, presidente Unioncamere del Veneto –. Una situazione che non si era mai registrata dall’inizio delle serie storiche di Unioncamere Veneto, nel primo trimestre 1973, nemmeno durante la Grande recessione del 2008-2009 (allora i trimestri consecutivi con segno meno erano stati cinque). Però la sensazione è che le imprese industriali, piegate dall’inasprimento fiscale e dalla stretta creditizia, abbiano toccato il fondo e in alcuni settori abbiano iniziato a sperimentare una ripresa dell’attività economica. Permane il clima d’incertezza, ma le imprese sono meno pessimiste rispetto a fine 2012 e hanno una gran voglia di reagire, soprattutto quelle che operano sui mercati esteri. Le esportazioni e gli ordini esteri restano infatti l’unico traino per l’economia regionale. Il 2013 non è iniziato bene e se ci sarà l’inversione di tendenza questa è sicuramente più spostata verso fine anno, e comunque legata ad auspicabili politiche per la crescita in ambito europeo. Innovazione, internazionalizzazione e accesso al credito sono tre leve sulle quali il Sistema camerale intende continuare ed accentuare i suoi sforzi a favore delle imprese».

Produzione: cali soprattutto per le microimprese

Sotto il profilo dimensionale l’andamento negativo della produzione continua a interessare principalmente le microimprese (2-9 addetti) con un calo del -5,9%. A seguire le piccole (10-49 addetti) e medie imprese (50-249 addetti) rispettivamente con una flessione del -2,2 e -1,9%. La performance migliore si registra per le grandi imprese (250 addetti e più) con una variazione del -0,9%. La dinamica negativa riguarda soprattutto le imprese che hanno realizzato beni di consumo (-3,8%), seguite dalle imprese che producono beni intermedi (-2,9%) e d’investimento (-1,5%). Per quanto riguarda i settori le diminuzioni più marcate sono state rilevate per i comparti del marmo, vetro e ceramica (-6,5%), legno e mobile (-6,4%) e tessile, abbigliamento e calzatura (-5,4%). Unico settore a registrare variazioni positive è quello delle macchine elettriche ed elettroniche (+3,1%).

Fatturato: calo del 2,7% su base annua

Continua la flessione del fatturato sia su base annua (-2,7%) che rispetto allo scorso trimestre (-4,3%). La peggior performance è ascrivibile alle micro (-6,7%) e grandi imprese (-3,9%), seguono le piccole (-1,7%) e medie (-0,6%). Sotto il profilo settoriale spicca la variazione negativa del marmo, vetro e ceramica (-8,2%) e del legno e mobile (-6,4%). L’unico andamento positivo si registra nel comparto delle macchine elettriche ed elettroniche (+0,3%). La variazione negativa è determinata dalla continua caduta del fatturato interno (-4,4%) dovuta in primis ai settori del marmo, vetro e ceramica (-9,6%) e del legno e mobile (-7,6%). La variazione positiva del fatturato estero (+1,4%) è ascrivibile in primis alle piccole e medie imprese (+5% e +3,4%), mentre il segno è negativo per le imprese di grandi dimensioni (-6%). Quasi tutti i settori evidenziano segno più. Spiccano le variazioni dei comparti delle macchine elettriche ed elettroniche (+5,1%) della carata stampa ed editoria (+4,7%), e del legno e mobile (+3,4%). Negative invece le variazioni per marmo, vetro e ceramica (-2,7%), gomma e plastica (-1,7%) e mezzi di trasporto (-0,7%).

Ordinativi: male soprattutto nel comparto legno-arredo

Gli ordinativi hanno segnato un calo del -2,4% su base annua (-4,9% le microimprese). La performance peggiore nel comparto del legno e mobile (-5,4%), del marmo, vetro e ceramica (-4,9%). Positiva la tendenza degli ordinativi dal mercato estero (+1,4%), determinata dalle imprese di maggiori dimensioni (+1,9%). Variazioni positive in tutti i settori ad esclusione dei mezzi di trasporto (-4,5%). Continua la tendenza negativa per gli ordinativi dal mercato interno (-3,8%) imputabile in primis alle micro imprese (-5,3%). I settori più colpiti sono marmo, vetro e ceramica (-7,3%), legno e mobile (-6,4%).

Occupazione: calo dell’1% su base annua

L’occupazione è segnata da una flessione del -1% su base annua (-1,3% nel trimestre precedente), che interessa principalmente le micro imprese (-4,1%). Sotto il profilo settoriale i cali più marcati si sono rilevati nei metalli e prodotto in metallo, nel legno e mobile, e nell’alimentare, bevande e tabacco che hanno registrato tutti un calo del -2,6%. Gli unici settori a evidenziare una dinamica positiva sono mezzi di trasporto (+3,3%) e gomma e plastica (+1%).

Previsioni negative per i prossimi tre mesi

Restano negative le previsioni degli imprenditori per i prossimi tre mesi con un saldo pari a -17,5 punti percentuali (-32,8 p.p. nel trimestre precedente) per la produzione. Segno meno anche nella fiducia per l’indicatore del fatturato (-15,5 p.p. contro il -32,3 p.p. del trimestre precedente) e dell’occupazione (-12,5 p.p. contro il -15,1 p.p. del trimestre precedente). In miglioramento le attese per gli ordini esteri con un saldo pari a +4,9 p.p. contro il -6,9 p.p. precedente. Il saldo peggiore è stato invece registrato per gli ordini interni con -24,7 p.p. contro il -36,4 p.p. precedente.

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