Padova, lo smog c'è ma l'allerta non scatta: niente stop ai diesel Euro 4

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Come non detto. L’inasprimento delle restrizioni al traffico non scatta per favorire la mobilità nei giorni di Natale, e la questione delle misure anti-smog previste dall’accordo del bacino padano rinnova una polemica politica tra i Comuni e la Regione che sembra destinata a proseguire anche nel 2019. A guidare la rivolta è il Comune di Padova, che ha deciso di mantenere il grado di allerta Verde fino al 26 dicembre nonostante l’Arpav abbia disposto l’allerta Arancio, che estenderebbe il blocco del traffico ai veicoli privati diesel fino agli Euro 4 dal 21 al 24 dicembre.

Nel resto del Veneto si procede a macchia di leopardo: a Venezia misure più stringenti per quattro giorni come da protocollo, a Vicenza restrizioni invariate per preservare il Natale come a Padova, a Rovigo ordinanza congelata per il calo dello smog nell’ultimo giorno del monitoraggio. Anche Verona ha deciso di derogare alla norma, lasciando liberi i veicoli diesel Euro 4 e aprendo la Ztl nei giorni delle feste natalizie.

Botta e risposta Giordani-Bottacin

«Natale è un momento importante per le nostre famiglie – spiega il sindaco di Padova, Sergio Giordani – Per questo, a mio pieno rischio e in via del tutto eccezionale, ho deciso di assumermi la responsabilità di derogare le restrizioni del traffico. Stavolta mi espongo io per i miei cittadini, ma è l’ultima perché questo porto delle nebbie creato dai livelli superiori deve finire. Le misure di contrasto allo smog vanno normate con maggiore coraggio e omogeneità dalla Regione».
Secca la replica della Regione: «Non esiste alcuna zona grigia – dice Giampaolo Bottacin, assessore regionale all’Ambiente – Se un sindaco non vuole assumersi la responsabilità non fa altro che dimettersi, ma non può certo scaricarle su altri enti con tentativi goffi. Avere un’ordinanza identica da Auronzo a Badia Polesine e da Verona e Portogruaro non avrebbe senso». Critica anche la posizione di Legambiente Padova, con le parole del presidente Sandro Ginestri. «Se l’inquinamento è tale da prevedere i blocchi, i blocchi andavano tenuti. La tutela della salute pubblica viene prima di tutto»

Alessandro Macciò

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