Banche venete, il Fondo Atlante verso la liquidazione

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Da 3,4 miliardi a meno di 80mila euro: è la parabola del Fondo Atlante, creato un anno fa da un gruppo di investitori, banche e fondazioni con l’obiettivo di salvare le banche venete in difficoltà, Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, salvandole dalla liquidazione. Operazione non riuscita, visto che come è noto le attività delle due ex popolari sono state rilevate da Intesa Sanpaolo per il prezzo simbolico di 1 euro, mentre per le due banche con la zavorra dei crediti deteriorati sono stati messi dal governo in liquidazione coatta amministrativa.

Il 20 luglio 2017 ne ha preso atto il cda di Quaestio Capital Management, il gestore del Fondo Atlante e del Fondo Atlante II – creato in seguito per l’acquisto di non performing loans –, che ha determinato il valore dei due fondi al 30 giugno 2017. «Il valore unitario della quota del Fondo Atlante è stato determinato in Euro 78.100,986, riflettendo l’azzeramento del valore delle banche venete partecipate e corrispondente ad una diminuzione di circa l’80% rispetto al valore nominale – si legge nella nota diramata da Quaestio –. Il valore del Fondo, pertanto, è determinato esclusivamente dall’investimento nel Fondo Atlante II. Il valore unitario della quota del Fondo Atlante II risulta essere pari a Euro 352.175,666, riflettendo il costo storico degli investimenti effettuati fino alla data odierna».

In considerazione di questi numeri, Quaestio «sta valutando l’ipotesi di liquidazione del Fondo Atlante che verrà analizzata e discussa con i rappresentanti degli investitori», conclude la nota.

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