Mogees, tre app su Kickstarter per giocare con la musica

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Mogees, il sensore che trasforma le vibrazioni su qualsiasi superficie in uno strumento musicale, inventata dal vicentino con base a Londra Bruno Zamborlin, lancia tre nuove app che permettono di giocare, di comporre musica fortemente ritmica e di creare melodie e arpeggi. Tutto questo solo toccando con le dita la superficie sulla quale è appoggiato il sensore di Mogees, un oggetto grande quanto il tappo di una bottiglia e che si può collegare tramite un cavetto al proprio dispositivo smartphone o tablet. L’applicazione, fino ad ora circoscritta a prototipi o a limitate versioni per musicisti professionali, ha avuto come beta tester d’eccezione Brian Eno.

Il nuovo progetto – sviluppato anche grazie a un round di finanziamento che ha fruttato 500mila euro alla startup da parte del network Italian Angels for Growth – mira invece a trasformare questa intuizione in un prodotto utilizzabile dall’utente comune. È stato lanciato da Zamborlin con una campagna di crowdfunding su Kickstarter, dove si può finanziare Mogees Play, il pacchetto che comprende le tre app, battezzate “Pulse”, “Jam” e “Keys”. La principale novità è che la app rende molto fruibili i suoni creati dal sensore. Tanto che nella prima delle tre app, “Pulse”, è un vero e proprio gioco: bisogna seguire un determinato ritmo, visualizzato sullo schermo attraverso un percorso punteggiato da disegni astratti, toccando la superficie su cui è poggiato il sensore in modo ritmico. Lanciata il 5 luglio 2016, la campagna su Kickstarter ha fruttato il poche ore 5.600 euro: l’obiettivo è di raccogliere 40mila euro entro 30 giorni.

«Siamo appassionati nel creare nuovi modi per la gente di divertirsi sperimentando con la musica – si legge nel progetto –. Ecco perché l’anno scorso abbiamo lanciato Mogees Pro. Oggi, questa app è utilizzata da professionisti e musicisti di tutto il mondo per creare registrazioni e performance dal vivo uniche, fra cui anche Brian Eno e Rodrigo y Gabriela. E ora, con Mogees Play, vogliamo aprire la musica ad ancora più persone, qualsiasi sia la loro abilità o interessa, permettendo loro di suonare e di giocare usando il mondo reale».

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