Rischio stagnazione: dalla Regione 40 milioni di euro per il turismo innovativo

FacebookTwitterLinkedInWhatsAppEmail

Bastano un ombrellone, un bar e uno spritz da sorseggiare sulla spiaggia a trainare il turismo nel Veneto? A guardare i numeri 2015 del turismo balneare elaborati dall’Ufficio di statistica regionale si direbbe di no. Nonostante l’anno record di pernottamenti (17 milioni di presenze registrate, un milione in più rispetto lil 2014), il turismo Veneto rischia nei prossimi anni di decrescere rapidamente se non saprà andare oltre il semplice binomio “ombrellone e sole” offerto ai vacanzieri. Questa situazione – come si può vedere nella tabella sottostante – è già in atto da diversi anni in alcune tra le più note località balneari come Cavallino, Jesolo e altre località del comprensorio.

Classifica_veneto_turismo_2015

Fonte: Elaborazione Regione Veneto – Sezione sistema statistico regionale su dati Istat

Il Programma operativo regionale 2014-2020

Prevenire è meglio che curare. La pensa così anche il dipartimento del Turismo della regione, che ha stanziato per i prossimi anni vari incentivi volti a favorire il turismo innovativo ed esperienziale. Attraverso il Programma operativo regionale (Por) la regione del Veneto, grazie ai circa 600 milioni di euro messi a disposizione dall’Unione Europea, dallo Stato e dalla Regione stessa, svilupperà fino al 2020 un piano di crescita sociale ed economica che interesserà la ricerca e l’innovazione, l’agenda digitale, le politiche industriali, energetiche e di tutela ambientale. Di questi, circa 40 milioni di euro – la cifra non è ancora ufficiale – saranno stanziati a favore di una delle risorse principali dell’economia del Veneto: il turismo.

Sviluppare un turismo innovativo

Chi si ferma è perduto: ecco allora che dalla Regione arrivano dei finanziamenti volti a superare le problematiche delle località a turismo maturo, che rischiano di adagiarsi sugli allori non rinnovando la propria offerta turistica. Non sono ancora state divulgate le cifre ufficiali, ma sul piatto della bilancia starebbero, come detto, circa 40 milioni di euro. Questi finanziamenti punteranno al consolidamento, modernizzazione e diversificazione del sistema turistico veneto, puntando a rilanciare e riposizionare le destinazioni a maggior rischio di stagnazione e a sviluppare segmenti turistici emergenti in termini di domanda e di mercato.

Il turismo veneto è infatti caratterizzato da forte pluralità di offerta, ma spesso concentrata in destinazioni e tipologie mature (come Venezia, le Dolomiti e le località balneari e termali) e quindi a rischio di flessione. Non più dunque solo “ombrellone e sole”, ma anche corsi di cucina, visite guidate, libri di approfondimento, con l’obiettivo di rendere il turista veramente protagonista dell’esperienza che sta vivendo.

Cicloturismo, enogastronomia e sport estremi

Pmi, sviluppo di reti d’impresa e potenziamento del turismo sostenibile: sono questi i settori principali che potranno accedere ai finanziamenti del Por. Tra i vari ambiti, si investirà in particolare su tipologie di turismo emergenti, come il cicloturismo, itinerari enogastronomici o il turismo “adrenalinico” degli sport estremi come il bungee jumping, particolarmente sviluppato nella zona del lago di Garda.

Samuele Marchi

Ti potrebbe interessare