Berti di Venezia: l'azienda fallita rinasce come cooperativa

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I lavoratori rilevano l’azienda fallita e la fanno rinascere come cooperativa: è la storia a lieto fine della Berti di Tessera (Venezia), impresa fondata nel 1962 come industria vetraria e poi evoluta nella produzione di serramenti e vetro camera per l’edilizia. Azienda entrata in crisi nell’estate 2015, a causa della somma dei mancati pagamenti da parte dei clienti e dei debiti accumulati verso i fornitori: lo stabilimento chiude il 20 luglio, l’11 agosto scatta la cassa integrazione, con i dipendenti che non ricevono lo stipendio da maggio. La proprietà della Berti, che fino a un anno fa aveva 48 dipendenti, aveva avviato la procedura di concordato preventivo il 13 agosto 2015, poi il colpo di scena: anziché presentare un piano di rilancio, la proprietà l’11 settembre rinuncia e ritira la domanda di concordato, aprendo le porte al fallimento.

Berti di Tessera, dal fallimento a cooperativa

L’iniziativa passa ai dipendenti: 22 di loro l’11 novembre 2015 decidono di fondare la Berti Società Cooperativa Lavoratori, capitalizzandola con 350mila euro ricavati da un anticipo della loro indennità di mobilità, e chiedono l’aiuto di Coopfond SpA (il fondo mutualistico di Legacoop), di Cfi (investitore istituzionale delle Centrali cooperative e del Ministero dello Sviluppo Economico) e della finanziaria regionale Veneto Sviluppo.

Quinto workers buyout in Veneto

In gergo si chiama workers buyout, termine inglese che indica quando i dipendenti stessi prendono il comando dell’azienda dove lavoravano e nel frattempo fallita. Il 19 aprile 2016 l’azienda viene inaugurata con la nuova formula e la ripresa a tutti gli effetti della produzione. Il settore, infatti, non è in crisi, e i membri della cooperativa credono di poter riavviare il business grazie alle commesse, salvaguardando così le conoscenze e la rete di clienti costruiti in oltre cinquant’anni di storia.

All’inaugurazione saranno presenti Attilio Pasqualetto, presidente della cooperativa Berti, Adriano Rizzi, presidente di Legacoop Veneto, Davide Stoppa, della segreteria provinciale Filctem-Cgil, Elena Donazzan, assessore al Lavoro della Regione Veneto e Luca Zaia, presidente della Regione del Veneto. La Berti è la quinta operazione di workers buyout seguita da Legacoop Veneto negli ultimi anni.

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