Banca Popolare di Vicenza, Zonin e la sorella suora a Porto Viro

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Suor Carla Zonin non rilascerà mai interviste e, con tutta probabilità, non comparirà in televisione per replicare: la sua scelta di vita radicale, la clausura, glielo impedisce. Ma c’è anche il suo nome nelle pieghe della crisi di Banca Popolare di Vicenza, e non solo perché è sorella dell’ex presidente Gianni Zonin. Come ha raccontato la puntata di Report “Saltimbanche” andata in onda su Rai Tre il 10 aprile 2016, il monastero delle Clarisse di Porto Viro, in provincia di Rovigo, dove suor Carla vive, sarebbe stato beneficiario di diversi milioni di euro di beneficenza da parte della banca di cui il fratello era presidente fino allo scorso novembre.

Secondo quanto ha affermato l’avvocato Gianfranco Rigon, già vicepresidente di Banca Popolare di Vicenza dal 1996 al 1999 e componente del consiglio di amministrazione dal 1984, Il Monastero del Cuore Immacolato di Maria di Porto Viro era regolarmente oggetto di cospicue donazioni, che Rigon ha segnalato alla Banca d’Italia già nel 2001, in un dossier sull’uso spregiudicato del fondo di beneficenza della banca.

Banca Popolare di Vicenza e i milioni al monastero

Gianfranco Rigon

Gianfranco Rigon

«Ogni mese tornava: Porto Viro 10 milioni. Porto Viro 10 milioni. Allora ho chiesto di cosa si trattasse, e mi è stato detto: “Eh, c’è la sorella”. E ho tirato fuori subito la questione in Consiglio, dove ho detto che c’era un conflitto di interessi intollerabili». Così l’avvocato Rigon a Report, intervistato da Giovanna Boursier.

La giornalista è andata a verificare sul campo, cercando suor Carla per raccogliere la sua versione dei fatti. Il fratello Gianni, infatti, pur cercato da Report, non si è fatto intervistare: si trova in Sudafrica, ha assicurato il suo avvocato, Enrico Ambrosetti. E così Report va a bussare alla porta del monastero delle Clarisse.

La suora alla porta conferma: «Qua c’è suor Carla», la giornalista spiega di star cercando conferme sulle donazioni della Banca Popolare di Vicenza al convento. «Viviamo di carità, viviamo proprio delle offerte che vengono fatte così, saprà la Madre» replica la suora che vigila all’ingresso. Boursier chiede di poter parlare con la Madre, ma la suora non concede il colloquio: «No, proprio non è possibile, perché siamo proprio di stretta clausura papale. Pace e bene».

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