Banca Popolare di Vicenza, azioni in vendita da 10 cent a 3 euro

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Da un minimo di 10 centesimi a un massimo di 3 euro: è la forchetta del valore delle azioni di Banca Popolare di Vicenza stabilito dal consiglio di amministrazione riunito il 18 aprile 2016 presieduto da Stefano Dolcetta. Valutazione che segna un ulteriore crollo del valore rispetto ai 6,3 euro stabiliti appena due mesi fa come valore per i soci che hanno messo in vendita le quote approfittando del diritto di recesso. Recesso che complessivamente è stato esercitato per lo 0,27% del capitale sociale, per un controvalore di 1,7 milioni. È il secondo tracollo in un anno del valore azionario: prima dell’11 aprile 2015 l’azione valeva 62,5 euro, a quella data l’assemblea ha sancito l’abbassamento a 48 euro, il cda del 13 febbraio 2016 ha stabilito un valore per il recesso di 6,3 euro. Ora si arriva a 3, ovvero un deprezzamento che nella migliore delle ipotesi è del -95,2%.

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«Nel corso delle attività di pre-marketing e di investor education effettuate presso Investitori Istituzionali di elevato standing nazionale ed internazionale sono emerse indicazioni di interesse non sufficienti a consentire la determinazione di uno specifico intervallo di valorizzazione indicativa secondo la normale prassi di mercato» riferisce la Banca Popolare di Vicenza in una nota.

«Ciò premesso, anche in considerazione dell’interesse sociale che l’Aumento di Capitale è diretto a realizzare – prosegue la nota –, la Banca, al solo fine di consentire la raccolta di manifestazioni di interesse da parte degli Investitori Istituzionali nell’ambito del Collocamento Istituzionale, ha individuato, d’intesa con i Coordinatori dell’Offerta Globale, un intervallo di valorizzazione indicativa compreso tra un minimo non vincolante di Euro 0,10 per Azione (alla luce dei limiti tecnici connessi alla fissazione di un prezzo da determinarsi tenendo conto del multiplo P/TBV minimo matematicamente implicito nell’importo complessivo dell’Aumento di Capitale, pari a circa 0,38x) e un massimo vincolante, pari al Prezzo Massimo, di Euro 3,0 per Azione (in considerazione dell’opportunità di disporre di un margine di flessibilità alla luce dei significativi livelli di volatilità attualmente riscontrabili sui mercati finanziari, in particolare con riferimento al settore bancario italiano)».

Banca Popolare di Vicenza vale 1,8 miliardi

Questi i dettagli del calcolo: «Il Prezzo Massimo: (i) corrisponde a un multiplo P/TBV di 0,45x, sostanzialmente allineato al multiplo medio espresso dai prezzi azionari relativi alle banche popolari italiane quotate calcolato alla data del 15 aprile 2016; (ii) corrisponde a una valorizzazione del capitale economico della Banca post-Aumento di Capitale che rappresenta una maggiorazione del 20 per cento rispetto alla valorizzazione del capitale economico della Banca post-Aumento di Capitale determinata sulla base del prezzo minimo dell’intervallo di valorizzazione».

Questo valore permette di indicare quanto varrà la banca una volta portato a termine l’aumento di capitale: da 1,5 miliardi a 1,8 miliardi di euro. «L’intervallo di valorizzazione indicativa corrisponde a una valorizzazione del capitale economico della Banca post-Aumento di Capitale compresa tra un minimo non vincolante ai fini della determinazione del prezzo dell’Offerta Globale di ca. Euro 1.510 milioni e un massimo vincolante di ca. Euro 1.800 milioni».

Sempre in relazione all’aumento di capitale, ieri Unicredit si è “sfilata” firmando il subentro del Fondo Atlante, finanziato da privati e dalla Cassa depositi e prestiti a maggioranza pubblica, nella garanzia dell’inoptato.

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