Crisi Antennatre, Panto cede il tg a una società inglese

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Una svolta nella crisi di Antennatre: per la storica emittente televisiva di San Biagio di Callalta (Treviso) di proprietà di Thomas Panto si prospetta un affitto di ramo d’azienda che farebbe passare la gestione della parte informativa in mano a Eu Regional Media, società con sede nel Regno Unito il cui legale rappresentante è Roberto Paladin, imprenditore trevigiano già titolare di Comunicare, agenzia di comunicazione che già per Antennatre cura la pubblicità e le rubriche dedicate agli inserzionisti.

Con lo scorporo della redazione, e di 21 fra giornalisti e tecnici che lavorano per il telegiornale che manterrebbe anche lo storico marchio Antennatre, resterebbero invece in capo alla società Antennatre spa della famiglia Panto le produzioni extra-giornalistiche, a partire dalle rubriche. La settimana scorsa è stata firmata una opzione di affitto di ramo d’azienda fra Thomas Panto (per Antennatre spa) e Roberto Paladin (per Eu Regional Media), che indica il 7 maggio come data per il passaggio effettivo del ramo d’azienda.

Antennatre, verso lo scorporo della redazione

Potrebbe essere questa la via d’uscita dalla crisi che attanaglia la televisione, dove nel febbraio 2016 i dipendenti avevano lanciato sei giorni di sciopero per protestare contro gli stipendi in arretrato da mesi, e dove i ritardi nel versamento dei contributi statali hanno messo in ginocchio i bilanci. «A quanto ci risulta la trattativa non è conclusa – dice Tiziana Bolognani, giornalista del comitato di redazione di Antennatre – So per certo che la titolarità della concessione della frequenza resterebbe in capo a Thomas Panto e quindi ad Antennatre spa. Ci sarebbe quindi una ripartizione di compiti e chiaramente anche di personale tra due aziende che continuerebbero a camminare assieme». Sono una cinquantina i dipendenti attuali di Antennatre spa, e l’opzione firmata la settimana scorsa ipotizza il passaggio di 21, tra giornalisti e tecnici, sotto la gestione di Eu Regional media.

Contributi statali in ritardo

Il cdr avrà un incontro nei prossimi giorni con dei consulenti per studiare i dettagli dell’opzione. «La situazione così com’è è insostenibile – spiega Tiziana Bolognani – La crisi c’è stata e c’è anora, è stato uno stillicidio, prima con il dimezzamento dei contributi all’editoria, e ora con ritardi enormi della loro erogazione, fino a due anni, che a cascata si sono riverberati nei ritardi degli stipendi».

Basti pensare che solo a fine marzo 2016 il Ministero dello Sviluppo economico ha erogato la seconda tranche dei finanziamenti alle emittenti locali relativi al 2014, anno nel quale Antennatre ha ottenuto quasi 964 mila euro di contributo. Una situazione critica che ha provocato la chiusura delle redazioni di Padova, Udine, Trieste e Belluno, decisione contro cui i giornalisti avevano dichiarato uno sciopero nel maggio 2015.

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