Verona: crescono i risparmi, non l'ottimismo

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I dati nazionali mostrano che segnali di ripresa ci sono, ma la crisi economica degli ultimi anni rimane ancora impressa nelle teste dei veronesi, che continuano a vedere in maniera incerta il futuro. Questi i risultati elaborati dell’ultima ricerca dell’Osservatorio UnipolSai 2015, affidata a Nextplora che ha analizzato sensazioni e attese dei veronesi legate al risparmio. Arrivando a una parziale conclusione: se il futuro continuerà a essere difficile, sarà necessario per le famiglie continuare a sostenere economicamente le nuove generazioni.

Quasi la metà degli intervistati a sostegno dei propri figli

I veronesi mostrano di avere le idee ben chiare su come utilizzare oggi le varie forme di risparmio: il desiderio più inseguito risulta essere legato alla famiglia: il 39% infatti desidera poter continuare ad aiutare i figli in caso di necessità. A questi si aggiungono un 8% che vorrebbe invece non gravare su di loro quando aumenterà il bisogno di cure mediche e assistenza sanitaria. Insomma, quasi metà degli intervistati ha espresso il desiderio di poter contribuire al sostegno dei membri più giovani della famiglia, mettendo da parte, al momento, i propri interessi personali e il proprio stile di vita. Per quanto riguarda le forme di risparmio conosciute, la conoscenza in merito degli intervistati veronesi è ampia, si va dalle polizze vita (35%) ai fondi pensione (32%), passando per i fondi di investimento (30%) e i conti di deposito (26%). Chiudono il quadro generale la classica pensione (24%) e i fondi pensionistici individuali (21%).

Cresce la spesa delle famiglie, ma non la fiducia nel futuro

Se da un lato lo scenario nazionale migliora testimoniato nel secondo trimestre 2015 dal significativo segnale di miglioramento della spesa delle famiglie, (+0,4% di variazione, la percentuale più alta dal 2010), dall’altra più della metà dei veronesi guardano con poca fiducia i prossimi anni. Il 21% degli intervistati afferma che il futuro dal punto di vista economico sarà sempre più incerto nonostante i timidi segnali di ripresa. Un altro 25% del campione è convinto che non si tornerà più ai livelli pre-crisi e avremo meno soldi a disposizione. Il 38% vede un futuro più sereno e in discesa, se si presta giusta attenzione   al risparmio. C’è infine chi è convinto che oltre allo Stato bisognerà pensare in prima persona mettendo da parte capitale e utilizzando forme di risparmio private (12%).

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