Colpi di pistola contro la casa del giornalista Ario Gervasutti

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Nella notte fra domenica 15 e lunedì 16 luglio ignoti hanno esploso cinque colpi di pistola contro la casa del giornalista Ario Gervasutti, cronista del Gazzettino, a Padova. All’interno dell’abitazione c’erano, oltre al giornalista, la moglie e i due figli, che sono stati messi al sicuro. Mentre le forze dell’ordine hanno effettuato i rilievi e sono partite le indagini, da più parti arrivano attestati di solidarietà, a cui si unisce anche la redazione di Veneto Economia.

Piena solidarietà è espressa in una nota da Fnsi, Sindacato e Ordine giornalisti del Veneto, congiuntamente al CdR del Gazzettino: «Quei cinque colpi di pistola contro la casa di Gervasutti, già ex direttore del Giornale di Vicenza e ora nell’ufficio centrale del Gazzettino, rappresentano un attacco inaccettabile non solo a un giornalista che ha sempre dimostrato di avere la schiena dritta ma anche a tutta la categoria che da tempo è nel mirino di chi vuole impedire la libertà di informazione».

Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia parla di «un episodio gravissimo, che va condannato senza se e senza ma, acuito dal fatto che la minaccia contro un giornalista significa di conseguenza un attacco contro opinioni ed idee». Zaia esprime «piena e completa solidarietà al cronista Ario Gervasutti e naturalmente alla sua famiglia» e si augura che «i responsabili siamo presto identificati ed assicurati alla giustizia. Sono intollerabili fatti del genere che purtroppo riportano alla mente anni bui della nostra Repubblica. A Gervasutti e alla sua famiglia la vicinanza mia e delle istituzioni della Regione del Veneto».

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