Mestre, ecco il progetto per la «stazione ponte». Nel 2030 previsti 21 milioni di passeggeri

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Nuovo volto per la stazione di Venezia-Mestre che si appresta a diventare un vero e proprio hub di riconnessione urbana. Questo grazie a un progetto di ampliamento e restyling presentato e realizzato da Rete Ferroviaria Italiana in collaborazione con il Comune di Venezia. L’intervento ha un valore complessivo di 100 milioni di euro che renderà lo scalo veneziano una stazione più moderna, funzionale e accessibile.

Il progetto è stato presentato nella sala convegni dell’hotel NH Laguna Palace di Venezia. Ad illustrarne le fasi sono stati l’amministratore delegato e direttore generale Rfi, Gianpiero Strisciuglio, il sindaco Luigi Brugnaro e il presidente della Regione Veneto Luca Zaia. Il primo step da 100 milioni di euro, come detto, sarà l’avvio della gara di appalto previsto a breve.

La riqualificazione dell’intera area, che vede il contributo e il coordinamento di FS Sistemi Urbani, capofila del Polo Urbano del Gruppo FS Italiane, riguarderà nello specifico la realizzazione della nuova opera di attraversamento del fascio binari, il potenziamento trasportistico e intermodale a servizio dei viaggiatori. Gli interventi garantiranno una migliore accessibilità alla stazione, attraverso un design inclusivo e privo di barriere architettoniche. Saranno potenziate, inoltre, su entrambi i fronti le connessioni intermodali tramite una riorganizzazione più funzionale dei servizi di sosta e un incremento del sistema di trasporto pubblico locale.

L’ad di Rfi, Strisciuglio: «Spazio adeguato per il flusso previsto»

“La stazione di Mestre rientra nel piano di riammodernamento di 600 infrastrutture sul territorio nazionale – ha spiegato Strisciuglio – E’ tra le prima dieci in Italia per traffico di passeggeri, ma l’intervento di restyling oltre a un intervento di riqualificazione sarà un’opera di ricucitura urbana. Il concept del progetto è unire due aree della città ora divise dai binari. Uno sguardo al futuro perché la previsione è di un incremento del 30 percento del traffico che nel 2030 toccherà un totale di 21 milioni di passeggeri, di cui 18 di tipo sistematico e 3 di tipo turistico. Il nuovo hub sarà in grado di restituire uno spazio stazione adeguato e servizi efficienti per il flusso previsto”.

Il progetto, come spiegato, sarà diviso in due lotti tecnici e funzionali: “Si partirà con l’opera di scavalco, prima sul lato ovest procedendo con il collegamento ciclopedonale tra le due aree, contrassegnate da aree verdi e una copertura trasparente – ha aggiunto Strisciuglio – poi sul lato est, con una fascia orientata alla connettività di stazione e all’accesso ai marciapiedi attraverso ascensori, scale mobili e fisse”. L’opera di scavalco sopra il fascio binari è costituita da una struttura di 31 metri di larghezza, 100 di lunghezza e 9 di altezza rispetto ai binari”.

Tra le due fasce laterali, in posizione centrale, ci sarà una fascia a doppio affaccio destinata ad ospitare servizi di stazione (biglietteria, sale d’attesa, servizi igienico sanitari) e i varchi di accesso dal percorso urbano alla stazione. “Si tratta di una progettazione eseguita con i più moderni criteri di sosteniblità urbanistica – ha concluso l’amministratore delegato di Rfi – Grazie alla collaborazione con i tecnici, ma soprattutto allo stimolo del sindaco Brugnaro che ha creduto fin da subito a questo progetto, è lui il vero artefice dell’opera che presentiamo oggi”. Il nuovo fabbricato di stazione, in sostituzione di quello attuale, prevede inoltre il primo piano rivolto agli spazi di connessione e servizi al viaggiatore e quello ammezzato destinato a uffici e locali tecnici. Il progetto prevede anche la realizzazione di una nuova uscita in superficie dal sottopasso di stazione lato Marghera, in sostituzione di quello esistente.

Il sindaco Brugnaro:”Opera ingegneristica che segna il risveglio del Nord-Est”

Un’opera ingengeristica straordinaria che segna il risveglio del Nord-Est” il commento del sindaco Brugnaro al progetto illustrato da Rfi. “Una collaborazione tra istituzioni che si concretizza nei fatti, dopo trent’anni di annunci e polemiche. La necessità di costruire una stazione ponte, capace di superare la cesura tra due parti della città, Mestre e Marghera, è l’idea sviluppata nella mia tesi di laurea. Dalla facoltà di Archiettura dello Iuav al mio mandato di sindaco questa visione è diventata realtà. Si tratta di un intervento di rigenerazione urbana che sono sicuro genererà un moltiplicatore di interessi e di investimenti. Sul fronte della viabilità, gli interventi garantiranno un accesso facilitato dall’autostrada, garantendo quindi un deflusso del traffico dal centro della città. Ma voglio anche evidenziare l’importante ricaduta che la nuova infrastruttura avrà sul fronte della sicurezza sociale, tema oggi caldo in tutto il Paese, nelle aree delle stazioni, e che ogni giorno con il sostegno delle Forze dell’Ordine e dei Servizi sociali continuiamo ad affrontare senza troppi proclami. La nuova stazione di Mestre è un’opera che dà il via a una sperimentazione di rigenerazione urbana che traccerà la strada ad altre città italiane” ha concluso il sindaco. Presenti in sala, numerosi assessori e consiglieri comunali, presidenti e consiglieri delle Municipalità.

Coerentemente con il percorso di sostenibilità ambientale intrapreso da Rfi, per la stazione di Venezia Mestre sarà massimizzato il contributo della luce naturale con l’utilizzo di vetrate che agevoleranno l’ingresso della luce solare con sensori di luminosità in grado di modulare l’apporto di luce artificiale. Il progetto di rinnovo della stazione di Venezia Mestre rientra nel più ampio piano di Rete Ferroviaria Italia, impegnata nel rendere maggiormente accessibili i principali 600 scali ferroviari del Paese.

Solo i pessimisti non fanno fortuna, grazie sindaco Brugnaro per averci creduto” le parole del governatore del Veneto Zaia in apertura di intervento: “Anche grazie alla realizzazione di infrastrutture importanti come quella che viene presentata oggi non siamo più la periferia del Paese. Stiamo presentando un progetto che si inserisce nell’alveo del rinascimento del Veneto e che, grazie al merito all’Amministrazione comunale, scrive una pagina di storia della città”.

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