La padovana FuturaSun vince il premio China Awards nella categoria Top Investors in China

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FuturaSun, azienda padovana leader nel fotovoltaico ha ricevuto premio China Awards 2023 nella categoria Top Investors in China. Questo riconoscimento, giunto alla XVIII edizione e organizzato da Class Editori con l’Italy China Council Foundation, celebra annualmente le realtà che meglio hanno colto le opportunità di interscambio tra Italia e Cina.

Il premio è stato assegnato a FuturaSun per la capacità dimostrata nella gestione degli investimenti in Cina e per la costruzione di solide relazioni con istituzioni e primari player industriali. La comprensione della cultura e del mercato cinese ha giocato un ruolo chiave nel raggiungimento degli obiettivi commerciali della società.
In un recente accordo strategico con il governo della città di Huai’an, nella provincia cinese dello Jiangsu, FuturaSun ha avviato la costruzione di un nuovo sito produttivo di celle solari su una superficie di 266.000 mq, diventando così produttore di celle e segnando un passo significativo nel progetto di verticalizzazione della sua filiera fotovoltaica. Contestualmente, è in corso la costruzione del nuovo HQ asiatico a Suzhou, comprendente un innovativo centro di Ricerca e Sviluppo e una gigafactory destinata a produrre 2 GW di moduli fotovoltaici ad alta efficienza. In Italia, FuturaSun ha investito in ricerca scientifica e sviluppo di tecnologie innovative attraverso l’acquisizione della startup romana Solertix, specializzata nello studio della perovskite, considerata il futuro del fotovoltaico.

La società ha anche completato il progetto della gigafactory italiana che nascerà a Cittadella e contribuirà al piano ambizioso di reindustrializzazione europea della filiera fotovoltaica.

Alessandro Barin, CEO di FuturaSun, ha dichiarato: “Siamo entusiasti di ricevere questo prestigioso riconoscimento che conferma la nostra capacità di essere un ponte tecnologico di eccellenza tra Europa e Cina. Crediamo che solo attraverso la collaborazione e l’unione del know-how europeo e cinese possiamo raggiungere gli ambiziosi obiettivi del nostro piano industriale e contribuire in modo significativo alla transizione energetica globale”.

Francesca Ponzecchi

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