Venezia, La Giuditta di Klimt “in cambio” dello stadio: il pesce d’aprile dell’assessore Boraso fa discutere

FacebookTwitterLinkedInWhatsAppEmail

In Italia il calcio è una cosa seria, così tanto che ogni volta che se ne parla il rischio di scatenare polemiche è dietro l’angolo. Soprattutto se le dichiarazioni arrivano da un esponente politico.

Argomento caldo di questi giorni è la discussa realizzazione del “Bosco dello sport”, un complesso sportivo in cui sorgerebbe il nuovo stadio del Venezia. Oggetto della baraonda le dichiarazioni dell’assessore a Mobilità, infrastrutture e viabilità del comune lagunare, Renato Boraso. «Se proprio non si troverà una soluzione, una via d’uscita per recuperare le risorse c’è», ha fatto presente l’assessore a La Nuova Venezia. «Possiamo vendere La Giuditta di Klimt. Nel 2015 quando l’idea venne al nostro sindaco Luigi Brugnaro, l’opera era valutata tra i 70 e i 90 milioni di euro, adesso varrà sicuramente di più. Proprio la somma di cui c’è bisogno».

Gli investimenti necessari chiamati in causa da Boraso sono i 93,5 milioni di euro di finanziamento tramite il PNRR che servirebbero per completare l’opera. Un progetto che nel suo complesso è attualmente valutato 308 milioni. Il problema è che l’Unione Europea sarebbe restia ad approvare l’utilizzo dei fondi per lo stadio, stesso orientamento nei confronti del progetto di riqualificazione dell’Artemio Franchi di Firenze.

Ma a Venezia lo stadio si vuole completare e allora l’assessore Boraso avrebbe rilanciato la proposta del “sacrificio estremo” de La Giuditta II di Klimt di cui già si era discusso in passato, appunto. Impossibile non aspettarsi i malumori e i borbottii polemici dopo dichiarazioni di questo tipo e infatti la smentita del comune di Venezia non si è fatta attendere, assicurando che la possibilità di vendere l’opera è fuori discussione.

Lo stesso assessore ha poi bollato i propri commenti come un semplice «pesce d’aprile consegnato in ritardo alla Nuova di Venezia», ma quando si chiamano in causa patrimoni artistici e quando si parla di calcio in Italia, soprattutto nell’arena politica, la polemica è sempre dietro l’angolo.

Immagine di copertina: Fondazione Musei Civici Venezia

Ti potrebbe interessare