Riso, in Polesine è già allarme siccità: «Peggio dell'anno scorso»

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In Polesine è già allarme siccità per la produzione di riso. A dare voce alla preoccupazione dei produttori è Antonio Bezzi, componente della sezione risicoltori di Confagricoltura Veneto e presidente del Consorzio risicoltori polesani, che conta una decina di grandi aziende di seminativi tra Porto Tolle, Taglio di Po e Porto Viro.

«La situazione è addirittura peggiore dell’anno scorso – afferma Bezzi riferendosi all’annata 2022, segnata da una dura siccità –. I bacini d’acqua, a cominciare da laghi e laghetti, hanno un livello molto basso e anche le riserve di neve in montagna non fanno ben sperare. Arriviamo da un’annata disastrosa, con le risaie in asciutta, rimaste senza una goccia d’acqua per parecchie settimane. I risicoltori vicino al mare si sono ritrovati con le piante annerite e hanno detto addio al raccolto, perché la portata del fiume Po era talmente bassa che il mare è entrato e ha salato tutto. Nel 2022 la superficie coltivata a riso, in provincia di Rovigo, è diminuita del 11,3%».

Per il 2023 Bazzi prevede «un ennesimo calo, perché in questa situazione di gravissima siccità molti agricoltori non se la sentono di spendere risorse senza la certezza di raccolto. Il dramma è che non sappiamo cosa seminare in alternativa, dato che senza la possibilità di irrigare anche il mais va in sofferenza, come si è visto l’estate scorsa».

Il riso nel Veronese

Le previsioni sembrano meno drammatiche per quanto riguarda Verona e provincia, l’altro territorio ad alta densità di risaie in regione. Per Filippo Sussi, presidente dei risicoltori di Confagricoltura Veneto, «le previsioni di semina sono abbastanza stabili, soprattutto in provincia di Verona, ma restano le preoccupazioni a causa della carenza idrica, che persiste. La straordinaria siccità del 2022 ha penalizzato fortemente gli invasi, che rimangono scarichi».

«Il 2022 è stato un anno difficile a causa dei problemi legati alla siccità – ricorda Sussi –. La carenza d’acqua e le temperature alte hanno condizionato pesantemente i raccolti. Nel Veronese sono stati riscontrati meno problemi di acqua, mentre nel Delta del Po le risaie si sono trovate completamente a secco per settimane, senza mancanza di piogge e con la risalita del cuneo salino. Ci auguriamo che per la prossima stagione si torni alla normalità».

Riso: prezzi e produzione del 2022

Nel 2022 in Veneto, secondo i dati di Confagricoltura, si è registrato un lieve calo delle superfici coltivate a riso. Verona e Rovigo sommate comprendono il 90% della produzione regionale, formata da 2.100 ettari in territorio scaligero e 600 ettari in Polesine. Durante l’anno passato, a causa della carenza di piogge e delle alte temperature, la produzione finale si è attestata su 14.100 tonnellate di riso, con una perdita di quasi il 20% rispetto al 2021. I prezzi, invece, si sono mantenuti su livelli superiori rispetto all’anno precedente, con una media di 632,3 euro a tonnellata.

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