Verso VicenzaOro: il settore orafo gioielliero cresce, ma manca manodopera qualificata

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VicenzaOro, evento internazionale di rilievo nel settore orafo gioielliero, sta tornando. Appuntamento dal 20 al 24 gennaio per un’edizione che, secondo Piero Marangon, presidente regionale del gruppo Orafi Argentieri di Confartigianato, «si preannuncia di fondamentale importanza». «Dobbiamo approfittare – aggiunge Marangon – di questo nuovo rinascimento dell’oreficeria e gioielleria Made in Italy per affrontare concretamente le problematiche esistenti.»

L’accento è soprattutto sulla mancanza di manodopera qualificata, che minaccia la tenuta del settore sul medio-lungo periodo. In primo luogo si guarda al ricambio generazionale nell’ottica di un dialogo virtuoso tra mondo della formazione e della produzione. Positiva, secondo Confartigianato, la collaborazione con i corsi ITS, ma si evidenzia la necessità di ampliare l’offerta dei percorsi formativi e promuovere una strategia di comunicazione volta a spingere l’attrattività del settore.

In questo contesto si inseriscono i webinar informativi dedicati alle botteghe orafe del Veneto, che avranno inizio dal mese di febbraio e si propongono di sensibilizzare i professionisti sull’importanza di innovare i modelli di business, nell’ottica di adattare la propria offerta alle transizioni in atto nel settore. Dalla digitalizzazione, al design contemporaneo e alla sostenibilità.

Un “rinascimento”, quello citato da Marangon, che si rileva dai dati del settore. Le esportazioni provenienti dal Veneto del comparto orafo argentiero rappresentano il 25% del totale nazionale. Inoltre tra il 2021 e il 2022 i numeri dell’export sono stati positivi e hanno superato i livelli pre-pandemia, facendo segnare un +23,6% nel 2021 e +54% nei primi 9 mesi dello scorso anno.

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