Cibuspay, le storie di professionisti e lavoratori

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Piace alle aziende, piace ai ristoratori ma, soprattutto, piace ai lavoratori l’app Cibuspay che digitalizza e semplifica l’utilizzo dei buoni pasto aziendali. Nata a Bolzano su iniziativa dei gestori del ristorante “Cibus”, l’app si è rapidamente diffusa in tutto il Trentino Alto Adige e ora ha cominciato ad essere utilizzata anche in Veneto e Friuli Venezia Giulia sulla scorta dell’ottima esperienza raccontata da quelli che sono i suoi principali utenti: i lavoratori.

Tra questi c’è chi ha cominciato ad utilizzarla da poco, come Tatiana Guizzardi, dipendente di Lenet Group-Thun, azienda con sede a Bolzano. «Rispetto al sistema di buoni pasto utilizzato precedentemente dalla nostra azienda, Cibuspay ha decisamente semplificato le cose, permettendoci di abbandonare ticket cartacei e utilizzo di denaro contante – racconta Tatiana –. L’app è semplice da utilizzare, immediata, offre la possibilità di pagare il pasto direttamente dal tavolo senza mettersi in coda alla cassa o di sfruttare la modalità “take away” prenotando il pasto e trovandolo pronto in sala mensa. Anche per l’azienda è tutto guadagnato dal punto di vista amministrativo e contabile».

Questo perché, concretamente, le aziende che si appoggiano a Cibuspay stipulano un contratto di mensa aziendale diffusa con i servizi di ristorazione che aderiscono al progetto. I lavoratori avranno quindi sul loro smartphone, un credito acquistato dall’azienda e caricato sull’app Cibuspay che verrà utilizzato per pagare i pasti consumati, in base ai tetti di spesa stabiliti dall’azienda.

«Trovo Cibuspay un “facilitatore” che mi permette di guadagnare tempo – afferma Giuseppe Giammona, libero professionista e responsabile commerciale –. Il lavoro che faccio mi porta ad avere poco tempo per i pasti e a consumarli nelle situazioni più diverse. Cibuspay mi aiuta, mi dà la possibilità di non essere dipendente dal contante. Sono uno dei “pionieri”, perché è già da un paio d’anni che utilizzo Cibuspay. In quanto libero professionista mi gestisco io il credito da caricare sull’app e decido io quando e dove spendere. Senza contare i vantaggi fiscali».

Grazie al sistema della mensa aziendale diffusa, infatti, a differenza dei normali buoni pasto si ha una situazione completamente esentasse. I normali ticket, infatti, non sono interamente deducibili perché sul valore che supera una certa soglia (4 euro per il ticket cartaceo, 8 euro al giorno per quello elettronico) vanno calcolate le aliquote Inps e Irpef.

Viaggia tra Veneto e Trentino Christian Spinelli, commerciale e libero professionista nel settore della telefonia, anche lui un “veterano” di Cibuspay. «Ho partecipato addirittura i primi test dell’app, offrendo alcuni suggerimenti per migliorarla – racconta –. Viaggiando spesso per lavoro la funzionalità per me più utile è quella della mappa. Cibuspay, infatti, segnala sul territorio tutti i ristoranti dove è possibile utilizzarla per pagare i pasti. L’app è facile e intuitiva da utilizzare, ci si rende subito conto dei vantaggi fiscali e del tempo che si risparmia saltando la coda. In Trentino ci sono molti ristoranti che la utilizzano, in Veneto ancora pochi, ma credo che sarà questione di tempo».

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