Lavoro, in Veneto 203 mila irregolari. Cgia: «Sgravi fiscali e aumento salari per contrastare il fenomeno»

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L’Ufficio studi della CGIA ha reso note le più recenti stime disponibili sull’occupazione irregolare. Solo in Veneto sarebbero presenti oltre 203 mila occupati irregolari, che porterebbero il tasso di irregolarità della regione all’8,8%. Il valore aggiunto, generato dal lavoro irregolare, toccherebbe i 5,2 miliardi di euro e il Pil prodotto corrisponderebbe al 3,5% di quello regionale.

La situazione in Italia

Nonostante ciò, il Veneto resta la regione meno interessata d’Italia dal fenomeno dell’occupazione irregolare, il cui aumento è certamente dovuto soprattutto alla situazione economica incerta lasciatoci dalla pandemia. Subito dopo troviamo la Lombardia, la Provincia autonoma di Bolzano e la Provincia autonoma di Trento (tutte con un’incidenza del 3,6%) e successivamente il Friuli-Venezia Giulia con il 3,7%.

In numeri assoluti, comunque, il Nord è l’area del Paese più soggetta all’occupazione irregolare, con quasi 1.300.000 persone che ne prendono parte. Seguono il Mezzogiorno con 1.200.000 persone e il Centro con 787.700. La classifica cambia, però, se si considerano i tassi di irregolarità (dati dal rapporto tra occupati “in nero” e occupati totali): infatti, al primo posto troviamo il Sud con il 17,5%, a cui segue il Centro con il 13% e il Nord con circa il 10%. In Calabria, ad esempio, a fronte di “soli” 131.700 lavoratori irregolari, il tasso di irregolarità è del 21,5% e l’incidenza dell’economia prodotta dal sommerso sul totale regionale ammonta al 9,2% (in termini assoluti un valore aggiunto da lavoro irregolare pari a 2,7 miliardi di euro). Nessun’altra regione registra una performance così negativa. Altrettanto critica è la situazione in Campania, dove i 352.700 occupati non regolari provocano un tasso di irregolarità  del 18,7% e un Pil da “nero” sul totale regionale dell’8,1% (8,1 miliardi di euro). Preoccupante anche la situazione in Sicilia: a fronte di 280.200 lavoratori in nero, il tasso di irregolarità è al 18,5% e il valore aggiunto prodotto dall’economia sommersa su quello ufficiale è del 7,4% (5,9 miliardi di euro). In totale, questa economia sommersa presente in Italia “genera” 76,8 miliardi di euro di valore aggiunto.

I lavoratori “in nero”

Le recenti indagini giudiziarie condotte anche in Veneto hanno messo in evidenza che molti lavoratori irregolari sono tenuti sotto scacco da organizzazioni criminali, che spesso usano violenze, minacce e sequestro dei documenti. I settori più colpiti dal fenomeno sono l’agroalimentare, i trasporti, le costruzioni, la logistica e i servizi di cura. Le vittime di questa triste realtà sono soprattutto cittadini stranieri presenti irregolarmente su territorio italiano, ma aumentano anche i connazionali.

Gran parte dei lavoratori irregolari, comunque, non è sottoposto alle minacce di qualche aguzzino, bensì si reca di sua iniziativa nelle abitazioni degli italiani a svolgere piccoli lavori di riparazione o manutenzione o a prestare servizi alla persona di varia natura (colf, badanti, ma anche estetiste e massaggiatori). Di questa categoria di lavoratori fanno parte soprattutto persone che hanno bisogno di arrotondare le entrate provenienti dall’occupazione principale, spesso carenti, e si muovono in maniera del tutto autonoma e indipendente.

«È un caso che una buona parte dei settori più interessati dall’economia sommersa sia anche quella dove le retribuzioni previste dai contratti nazionali di lavoro dei livelli di inquadramento inferiori sono al di sotto dei 9 euro lordi all’ora?», si legge nella nota della CGIA. «Evidentemente no. In agricoltura e nei servizi alla persona, ad esempio,  la presenza del “nero”, infatti, contribuisce a mantenere basse le retribuzioni previste dai contratti sottoscritti dalle parti sociali di questi settori, altrimenti molte aziende, che con il sommerso non vogliono avere nulla a che fare, con un monte salari più elevato sarebbero spinte fuori mercato. Infatti, la concorrenza sleale praticata dalle realtà che fanno un massiccio ricorso a lavoratori irregolari  è fortissima. È chiaro che una cosa non esclude l’altra, ma riteniamo che l’innalzamento delle retribuzioni possa essere ottenuto non solo per legge, ma attraverso uno sradicamento dell’economia sommersa, premiando, anche fiscalmente, quegli imprenditori che vogliono operare nell’economia regolare».

Il quadro non è certo mitigato dalla situazione economica attuale che risente fortemente del periodo pandemico. «A livello nazionale – spiega la CGIA – all’inizio del 2020 l’Istat stimava in poco più di 3,2 milioni le persone che quotidianamente per qualche ora o per l’intera giornata si recavano nei campi, nelle aziende, nei cantieri edili o nelle abitazioni degli italiani per esercitare un’attività lavorativa irregolare. Siamo propensi a ritenere che a seguito della crisi pandemica maturata in questi ultimi due anni e mezzo, che ha provocato un forte incremento dei lavoratori in Cig e un impoverimento generale delle fasce sociali più deboli, il numero dei lavoratori irregolari e gli effetti economici di questo fenomeno presenti nel Paese siano aumentati in misura importante, soprattutto nelle aree del Paese che tradizionalmente sono più fragili e arretrate economicamente».

Il Piano nazionale per la lotta al lavoro sommerso

Entro la fine di quest’anno è prevista la pubblicazione di un Piano nazionale per la lotta al lavoro sommerso che, tra le altre cose, dovrà rafforzare le misure di deterrenza del lavoro nero, attraverso il rafforzamento anche delle ispezioni e delle sanzioni. Se nel 2021 l’organico dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro era composto da circa 4.500 addetti, entro il 2023 questo numero aumenterà di circa 2mila unità. Grazie all’aumento  del personale, entro la fine del 2024 il numero dei controlli a livello nazionale dovrà aumentare del 20% rispetto alla media del triennio 2019-2021. Entro il 2026, infine, il Piano prevede di ridurre di almeno 1/3 la distanza che separa il dato italiano da quello medio UE nell’incidenza del lavoro sommerso nell’economia.

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