Fiere di Vicenza e Rimini, IEG in crescita nel primo semestre

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Il cda di Italian Exhibition Group (IEG), società che controlla le Fiere di Vicenza e Rimini, ha approvato la Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2022. Il settore fieristico-congressuale torna al centro delle scelte di investimento promozionale delle aziende – rileva la relazione – e si avvia a tornare ai livelli pre-pandemici. Gian Luca Brasini è stato cooptato nel Consiglio di Amministrazione di Italian Exhibition Group, mentre al 1 settembre Lucia Cicognani sarà Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari e Martina Malorni assumerà il ruolo di Investor Relator.

I ricavi totali del Gruppo si attestano a 72,7 milioni di euro, in aumento di 65,6 milioni rispetto ai 7 milioni di euro del primo semestre 2021 nel quale le restrizioni per la pandemia Covid-19 avevano limitato fortemente il business. L’EBITDA del primo semestre è positivo per 3,4 milioni di euro, in aumento di 17,5 milioni di euro rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente dove si registrava una perdita di 14,1 milioni di euro.

L’Ebitda Adjusted, che corrisponde all’Ebitda depurato degli effetti di alcune specifiche partite di natura non ricorrente, ammonta nel primo semestre a 5,7 milioni di euro in miglioramento di 19,3 milioni di euro rispetto all’analogo dato del primo semestre 2021. L’EBIT ammonta a -5,7 milioni di euro, in miglioramento di 18,9 milioni rispetto al risultato registrato nel medesimo periodo dell’esercizio precedente.

Il primo semestre 2022 consuntiva per il Gruppo IEG una perdita di 5,6 milioni di euro, in miglioramento di 20,6 milioni di euro rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente. Il Risultato del Periodo di pertinenza degli azionisti della Capogruppo contempla a una perdita di 5,2 milioni di euro contro la perdita di 25,0 milioni di euro del primo semestre 2021, registrando una variazione positiva di 19,8 milioni di euro. La Posizione Finanziaria Netta al 30 giugno 2022 ammonta a 117,3 milioni di euro, in incremento per 11,7 milioni di euro, rispetto al 31 dicembre 2021.

La PFN “monetaria” – che quindi non tiene conto del debito di 28,1 di euro derivante dall’applicazione dell’IFRS 16, degli eventuali debiti finanziari per future put options pari a 5,7 milioni di euro e del mark to market degli strumenti finanziari derivati per 0,1 milioni di euro – si attesta a 83,4 milioni di euro, con un aumento dell’indebitamento di 13,8 milioni rispetto alla fine dell’esercizio 2021.

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