Francesco Milleri nuovo presidente di EssilorLuxottica: si prosegue nel segno di Del Vecchio

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Francesco Milleri è stato eletto nuovo presidente di EssiLux. Il manager manterrà anche la carica di amministratore delegato, rimanendo in carica come presidente per la durata rimanente dell’attuale mandato. Il board dell’azienda, riunitosi nella giornata di martedì, ha preso questa decisione «in considerazione dei vantaggi di nominare un lead director tra i propri amministratori indipendenti». La decisone definitiva sul successore di Del Vecchio verrà presa entro la fine dell’anno.

L’elezione di Milleri indica, almeno in prima istanza, la volontà di proseguire sulla strada iniziata da Del Vecchio. Il manager era infatti uno dei più fidati bracci destri del fondatore di Luxottica. La scelta di affidare, anche se solo momentaneamente, l’incarico di presidente ad un dipendente e non ad un familiare rispetta anch’essa la volontà del defunto patrono. Del Vecchio ha sempre affermato di non voler mischiare vita lavorativa e familiare perché «un manager lo puoi sempre licenziare, un figlio no».

La concreta possibilità che l’azienda non cambi direzione ma prosegua sulla rotta precedentemente tracciata ha ridato fiducia agli investitori. Mediobanca e Generali hanno infatti recuperato l’1,2% in borsa. Rimane ancora aperto anche il fascicolo con la BCE per superare il 20% del capitale di Piazzetta Cuccia di cui la Holding Delfin, che fa capo alla famiglia Del Vecchio, è prima azionista.

Delfin che verrà suddivisa nel seguente modo: 25% alla moglie Nicoletta Zampillo, ed il restante equamente diviso in parti del 12,5% ai sei figli: Claudio, Marisa, Paola, Leonardo Maria, Luca e Clemente. La holding possiede quote, oltre che di Luxottica e di Covivio, anche di Unicredit, Webuild, Mediobanca e Generali, oltre a vari investimenti immobiliari.

Il file testamentario di Del Vecchio, la cui lettura dovrebbe avvenire nei prossimi giorni, dovrebbe gettare luce sull’esatta volontà successionale dell’imprenditore milanese, attentamente preparata e curata dall’imprenditore per garantire la prosecuzione della sua visione. Due clausole già rese note contribuiscono a chiarire la situazione: l’imparzialità dinastica e il blindamento del capitale. La prima garantisce che nessuna decisone possa essere presa senza una maggioranza dell’88%, necessitando quindi il consenso di tutti gli eredi. Mentre la seconda richiede una maggioranza qualificata di due terzi dei possessori del capitale per la cessione delle proprie quote ad un altro Del Vecchio. Per la vendita ad una persona esterna alla famiglia il requisito sale all’88%.

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