Pericolo infiltrazioni mafiose, Cna: «Serve legge per regolamentazione entrata nel settore edilizia»

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Secondo i numeri forniti dalla Guardia di finanza, in Veneto negli ultimi due anni segnati dalla pandemia sono nate circa 7.000 nuove aziende nel settore dell’edilizia; tra gli imprenditori interessati, 5.834 sono soggetti con problemi di ordine giuridico e 150 hanno precedenti per associazione a delinquere di stampo mafioso.

L’incentivo fiscale del Superbonus, se da un lato ha dato impulso concreto per la ripartenza dell’economia regionale particolarmente legata al comparto casa, dall’altro sembra in qualche modo aver favorito il proliferare di nuove imprese che pur di non perdere questo treno, si sono dimostrate disinvolte e poco trasparenti nella gestione.

Un fenomeno che indigna e che preoccupa dinanzi al quale CNA Veneto torna a far sentire la propria voce, in difesa dei tantissimi professionisti che con onestà e correttezza stanno utilizzando questo strumento fiscale.

«Già dal 2011 – chiarisce Moreno De Col Presidente CNA Veneto – la nostra confederazione aveva portato alla Camera una proposta di legge – approvata quasi all’unanimità con 437 voti  a favore, 15 astenuti ed un solo contrario – sulla disciplina dell’attività di costruttore edile e delle attività di completamento e finitura edilizia. Proposta di legge che tuttavia per il susseguirsi di cambi governativi, non ha poi potuto proseguire il suo iter. Il settore delle costruzioni,  infatti, è complesso, ricco di implicazioni e responsabilità civili e penali, delicato sul piano della sicurezza sul lavoro e purtroppo debole dal punto di vista dell’aggressione da parte di organizzazioni criminali; necessita, ora più che mai, di una regolamentazione certa ed efficace così da scoraggiare qualsiasi iniziativa di non chiaro intento, e qualificare gli imprenditori che dirigono le imprese. Per questo a gran voce CNA Veneto chiede che si intervenga subito con una legge che regoli l’accesso alla professione nel comparto edile, da molto tempo richiesta al Governo, così da scoraggiare qualsiasi tentativo di infiltrazione.»

CNA si batte da tempo e oggi più che mai a fronte di tutte queste nuove imprese che si costituiscono per accedere ai Bonus che sono concentrati e limitati nel tempo, e che dovrebbero essere quanto meno di medio termine per sortire un effetto di programmazione, sia per le imprese che per i committenti.

«Va sottolineato – aggiunge il Segretario CNA Veneto Matteo Ribon – che i tempi di durata di questi bonus fiscali – il più delle volte sono emessi per la durata di un anno e si devono attendere i vari decreti di proroga per ottenere un prolungamento della loro validità, superbonus compreso – sono troppo brevi: diventa impossibile la programmazione da parte delle imprese, e l’urgenza di stare nei tempi comporta tutte le distorsioni in corso, dall’aumento delle materie prime alla penuria di materiali, alla mancanza di manodopera e scarsa qualità dei lavori, fino all’’assalto alla diligenza’ di operatori non qualificati per operazioni illecite mordi e fuggi. Riteniamo vitale che si proceda ad una regolamentazione all’accesso delle professioni peculiari del comparto, per impedire incursioni di operatori non qualificati, dare il giusto riconoscimento alle moltissime imprese che lavorano con competenza, e per garantire al committente l’esecuzione dell’intervento richiesto con preparazione e serietà.»

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