Treviso, ecco "Ca'delle Alzaie", la zona residenziale «griffata» da Stefano Boeri

FacebookTwitterLinkedInWhatsAppEmail

Costruire in armonia con il paesaggio, trasformando il verde da elemento ornamentale a elemento architettonico. Se il futuro sarà sempre più un’edilizia sostenibile, a Treviso è già realtà: iniziati nel marzo del 2019, i cantieri del complesso edilizio residenziale “Ca’ delle Alzaie” lungo il fiume Sile sono terminati e su spinta del progetto firmato da Stefano Boeri Architetti e realizzato da Cazzaro Costruzioni Srl la città può rafforzare il suo ruolo di modello di riforestazione urbana. Il merito? Tutto dei tre edifici che si articolano su circa ottomila metri quadrati o, meglio, delle caratteristiche ingegneristiche e tecniche con cui sono stati realizzati. Più ancora, è grazie agli oltre due ettari di vegetazione tra alberi in facciata e parco che la città potrà fregiarsi di una nuova icona, simbolo di riqualificazione del territorio e impegno per l’ambiente. Espressione di una filosofia precisa, esportata in tutto il mondo dall’architetto Stefano Boeri ed interpretata in chiave trevigiana dall’impresa di costruzioni Cazzaro, il complesso edilizio è stato inaugurato oggi.

«A Treviso abbiamo proposto un’inedita declinazione del nostro concetto di bosco verticale: non una torre, ma tre corpi di fabbrica circondati dalla vegetazione, con affacci molto diversi sul paesaggio circostante. Nei prossimi anni Treviso, con Milano, Utrecht, Bruxelles, Eindhoven, Monaco, Cairo, Nanchino e molte altre città del mondo, diventerà la sede di un esperimento innovativo per dimostrare che le architetture del futuro potranno ospitare la coabitazione di più specie viventi, diventando così un fulcro di biodiversità – oltre che di sostenibilità ambientale» dichiara Stefano Boeri.

«La prima volta che ho visitato l’area in cui oggi sorge Ca’ delle Alzaieracconta Mauro Cazzaro, titolare dell’impresa di Trebaseleghe Cazzaro Costruzioni Srlsono rimasto colpito dalla vegetazione che si staglia sull’altra sponda del fiume. Ho pensato che l’ideale sarebbe stato costruirci degli edifici che ne riflettessero la bellezza, rispettandone gli equilibri. Il collegamento con l’architetto Stefano Boeri è stato immediato. Ed è così che è nato il progetto. Dalle vernici anti inquinamento all’approvvigionamento da fonti rinnovabili, passando per i materiali utilizzati per gli spazi abitativi interni e per le superfici esterne degli edifici: tutto il progetto poggia su una filosofia votata al risparmio energetico e alla tutela delle risorse naturali».

Il verde

400 piante a basso fusto e 170 alberi (120 in facciata e 50 a terra), selezionati dall’agronoma Laura Gatti, tra le specie autoctone individuate dal piano ambientale del Parco del Sile: sono il cuore pulsante dei tre edifici alti 27 metri che compongono Ca’ delle Alzaie, il progetto architettonico disegnato da Stefano Boeri Architetti e realizzato a Treviso da Cazzaro Costruzioni.

Il progetto si sviluppa su un’area di 10.750 mq, edificata per circa 8.000 mq. Il verde occupa il 51% della superficie totale in cui il complesso edilizio insiste, circa 40 volte la superficie di verde esistente prima dell’intervento.

Tra il verde in facciata e il verde a terra ci sono oltre 2 ettari di vegetazione.

I 120 alberi in facciata sono in grado di produrre 2,7 tonnellate di ossigeno all’anno.

 

Gli edifici

Caratterizzati dalla presenza del verde sui due fronti principali, i tre edifici affacciati sul fiume Sile amplificano le qualità del paesaggio circostante, di cui assumono l’aspetto mutevole nelle stagioni.

Il prospetto sud, verso il fiume, è definito da una serie di terrazze continue profonde tre metri e intervallate da elementi verticali, che ospitano le alberature. La facciata nord presenta invece, lungo tutto lo sviluppo, una serie di vasi lineari in aggetto che ospitano arbusti di piccole e medie dimensioni, interrotti puntualmente da contenitori verticali, analoghi a quelli presenti sulla facciata sud, per arbusti di medie e grandi dimensioni.

Posti uno accanto all’altro, i tre edifici formano un fronte discontinuo: ogni corpo si dispone secondo una differente rotazione per ottimizzare l’esposizione verso sud e l’introspezione reciproca. Oltre a garantire un elevato livello di privacy agli interni, il fronte discontinuo e la differente rotazione dei tre fabbricati evita un effetto “barriera visiva”, lasciando liberi ampi scorci prospettici tra un corpo e l’altro verso il passaggio lungo l’Alzaia. In linea con tale impostazione, le caratteristiche e la disposizione degli edifici interagiscono con le qualità del paesaggio.

All’esterno dell’area sud lungo via Alzaia, il muro di contenimento viene arretrato in tre punti a favore del percorso pubblico (la fascia di verde pubblico addossata al muro di confine), con l’intento di ridare qualità al percorso pedonale esistente lungo il fiume, incentivandone ulteriormente la frequentazione da parte dei cittadini.

«Complessivamente il fronte che si compone è discontinuo e tale da permettere ad ogni edificio di beneficiare appieno del rapporto con il paesaggio e allo stesso tempo consentire la permeabilità visiva. I parcheggi e i posti auto, situati ad un livello semi-interrato, sono ricoperti da un manto di terreno di riporto piantumato, in modo da non interrompere la continuità dello spazio verde di pertinenza che si congiunge al verde pubblico del lungofiume» commenta Marco Giorgio, Partner e Project Director di Stefano Boeri Architetti.

Gli appartamenti

I 7 piani dei 3 edifici di Ca’ delle Alzaie ospitano circa 60 appartamenti (20 per edificio), ciascuno dei quali gode di un affaccio sulla terrazza e della chioma di almeno un albero. Le facciate principali a sud e a nord di tutti gli edifici ospitano nelle logge alberature e grandi arbusti. Ogni piano ospita dai due ai tre appartamenti. Tutte le zone a giorno sono collocate a sud verso il fiume, mentre quelle a notte sono rivolte a nord. La distribuzione lungo il margine del fiume permette a ciascuna unità abitativa di godere a pieno del rapporto con il paesaggio fluviale.

foto di copertina: Paolo Rosselli – Stefano Boeri Architetti

nell’articolo: Stefano Boeri e Mauro Cazzaro

Ti potrebbe interessare